Rischio addio per «90° minuto»
la storica trasmissione della Rai

A rischio la mitica trasmissione «90° minuto». La Rai è orientata a ridurre le sue risorse economiche da destinare per il calcio e la mannaia dovrebbe abbattersi anche su «90° minuto», una delle trasmissioni storiche della tv di Stato.

I calciofili giovani sono cresciuti a pane e Sky, ma già per i trentenni «90° minuto» rappresenta un ricordo incancellabile: è stata una trasmissione mitica della Rai, ormai surclassata dalle pay-tv e da internet. Una volta, sembra un secolo fa, non si vedevano le partite del campionato in diretta e, dopo aver ascoltato con trepidazione «Tutto il calcio minuto per minuto» alla radio, ci si catapultava davanti alla tv di Stato per godersi i gol della serie A. Ed erano record di ascolti con più di venti milioni di telespettatori negli anni Settanta (era ancora l'epoca del bianco e nero, debutto il 27 settembre 1970).

Anche perché, accanto alle prodezze dei bomber, c'erano giornalisti-inviati assolutamente spettacolari come l'indimenticabile Beppe Viola (numero uno per ironia e competenza), il tenero e improponibile Tonino Carino da Ascoli, il tiepido Gianni Vasino da Milano (ma si vedeva anche a Bergamo, così come Franco Zuccalà), il placido Giorgio Bubba da Genova, il vulcanico Luigi Necco da Napoli, «Mister riporto» Franco Strippoli dalla Puglia, l'ingessato Cesare Castellotti da Torino e «Bisteccone» Giampiero Galeazzi da Roma.

La popolarità di «90° minuto», strangolata dalla concorrenza, sia di Sky, sia di Mediaset, è scemata da tempo. Ora, sono fondate indiscrezioni (deciderà a breve il cda dell'azienda), c'è il rischio che la Rai riduca le sue risorse economiche da destinare per il calcio e la mannaia dovrebbe abbattersi anche sul cult «90° minuto».

I segnali sembrano inequivocabili. La Rai ha offerto cifre in ribasso per i diritti in chiaro dal 2012 al 2015, nel prossimo anno trasmetterà soltanto 200 ore dell'Olimpiade di Londra e non avrà più la Champions League (Sky a pagamento e Mediaset in chiaro). Non si sa nemmeno se sarà in grado di salvare il minimo, ovvero la Coppa Italia 2012. Servizio pubblico addio. E addio a «90° minuto».

M. S.




    

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