Al Creberg Teatro arriva Syria
«Voglia d ritorno al pop»

Giovedì 15 dicembre sul palco del Creberg arriva Syria con l'album Scrivere al futuro, accompagnata da Fabrizio Frigeni, co-direttore artistico della serata Telethon insieme a Omar Fantini. Intervengono cantanti, attori, comici. Cantante, attrice a teatro.

Giovedì 15 dicembre alle 20,30 sul palco del Creberg Teatro arriva Syria, accompagnata alla chitarra da Fabrizio Frigeni, co-direttore artistico della serata Telethon insieme a Omar Fantini. Intervengono cantanti, attori, comici. La giovane Alessia Gerardi da “Io canto”, il pianista classico Lorenzo Mazzola, il cantante e chitarrista Sagi Rei, ed il bassista dei Modà Stefano Forcella. Non verrà Francesco Sarcina, voce del gruppo Le Vibrazioni, mentre sono presenti i comici Herbert Cioffi, Raffaele D'Ambrosio e Angelo Pintus, Giorgio Zanetti da Zelig, la “iena” Alessio Parenti, il comico bergamasco Gianmarco Cornolti. Presentano Omar Fantini e Kartika Luyet.

Cantante, attrice a teatro, sperimentatrice di tante musiche, mesi fa è tornata a frequentare la leggerezza del pop con un album che s'intitola “Scrivere al futuro” e vede mamma Cecilia (così si chiama Syria quando si rapporta alla normalità dei giorni) mandare parole al futuro di sua figlia. La canzone che dà il titolo al disco è augurale, speranzosa, guarda ad un mondo prossimo che, ci si augura, sia migliore di questo che viviamo con un po' di apprensione.

“Per un interprete è sempre difficile trovare la chiave di lettura giusta; ci si attacca ad autori che sappiano inquadrare una storia, un percorso. Nel caso dell'ultimo disco le canzoni sono nate parlando con Dario Maroldo, un giovane autore con cui mi sono trovata a collaborare. Ci siamo fatti un'idea di quello che mi piaceva raccontare e le canzoni si sono costruite attorno alle idee. Avevo voglia di leggerezza, di ritorno al pop, anche se da mamma mi andava di tramandare certi valori, leggeri e non, a mia figlia. Pensando di poterle far vivere con la dovuta umanità certe esperienze che la vita mette di fronte; per capirne il senso e l'importanza. Mi piacerebbe che lei riuscisse a dare significato a tutto quello che le capiterà di vivere. Dietro questa voglia di tramandare valori ci sono tanti ingredienti e non c'è un solo destinatario. Mi metto in gioco e le cose le dico anche a me stessa. Tutti possiamo fare qualcosa per rendere migliore la realtà di questo tempo. L'onestà è un bene che ci può aiutare”.

L'intervista su L'Eco di Bergamo in edicola giovedì 15 dicembre

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