I nuovi spazi della Gamec

Nuovi spazi per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e con essi progetti innovativi. Il pubblico ha potuto infatti accedere ieri per la prima volta nella nuova ala del museo, completamente ristrutturata su progetto dello Studio Gregotti Associati, con la quale si conclude la riqualificazione degli spazi dell’ex convento delle Dimesse e Servite (XV sec.) nei quali la Gamec si è insediata dal 1991. I nuovi locali sono stati diversamente destinati: bookshop, caffetteria e piccole aree espositive al primo piano e al secondo piano una grande sala di 140 mq per allestire progetti artistici speciali come quello di Paul Morrison. E, per finire, depositi attrezzati per la conservazione delle opere dell’Accademia Carrara e della Gamec. Oltre alla nuova ala poi è ora a disposizione della Gamec anche un’area situata nell’edificio che ospita gli uffici del museo, recuperata grazie alla generosità di Gianfranco Spajani. Qui trovano posto un’ampia sala conferenze e un’ ulteriore sala espositiva. «Per un museo, e voglio ricordare ancora una volta come Bergamo sia l’unica città in Lombardia ad avere un museo d’arte contemporanea, - sottolinea il direttore della Gamec Giacinto Di Pietrantonio - disporre di ampi spazi è fondamentale e consente di proporre nuove attività. Nella nuova ala infatti saranno realizzati progetti speciali, pensati per gli artisti appositamente per questo luogo, ma anche allestimenti in occasione delle mostre della Galleria e non solo, visto che questi locali ci consentono di essere operativi anche in concomitanza con le mostre dell’Accademia Carrara». Ma gli interventi artistici speciali alla Gamec non riguardano soltanto artisti già affermati ma anche i giovani emergenti che qui possono proporsi in uno spazio tutto dedicato. La struttura in vetro e legno posta al centro del cortile della Galleria è destinata infatti all’iniziativa «Palestra» che si propone di far conoscere al pubblico gli autori più giovani e interessanti. "Per un museo d’arte contemporanea - ci spiega Di Pietrantonio - è doveroso offrire opportunità ai giovani artisti che rappresentano il futuro dell’arte e che tuttavia raramente in Italia possono contare su uno spazio espositivo riservato al loro lavoro come accade a Bergamo». E’ qui che ieri si è inaugurata la mostra «s.t. (supersimpson)» del milanese Fabio Palmieri che ha riprodotto tridimensionalmente, interamente in carta e su scala umana, il salotto dei Simpson, la celebre famiglia dei cartoni animati. Lo spettatore può entrare dunque nella replica esatta della stanza che faceva da scena alla quotidianità dei Simpson, con i loro desideri, le loro aspirazioni, le tinte fluorescenti e soprattutto con tutta l’umanissima fragilità che tanto li avvicinava alla nostra vita.(25/09/2003)

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