L'antico Egitto incanta ancora
In coda per imparare i geroglifici

Storia, fantasia e un pizzico di mistero: l'avvincente mix dell'antico Egitto ha fatto di nuovo centro. A rimanerne stregati questa volta sono circa 70 bergamaschi che dedicano il sabato pomeriggio a imparare i geroglifici. Siamo alla seconda edizione di un corso per principianti.

Storia, fantasia e un pizzico di mistero: l'avvincente mix dell'antico Egitto ha fatto di nuovo centro. A rimanerne stregati questa volta sono circa 70 bergamaschi che dedicano il sabato pomeriggio a imparare i geroglifici.

Siamo alla seconda edizione di un corso per principianti - organizzato dal Museo archeologico di Città Alta - che bissa il successo del 2010: non solo registra di nuovo il tutto esaurito, ma può contare su una lunga lista d'attesa. «Al primo corso avevamo accolto 60 partecipanti - spiegano gli organizzatori - ma molti erano rimasti esclusi. Li abbiamo ricontattati a due anni di distanza, e si sono presentati puntuali».

Sono passati tremila anni ma il fascino dei faraoni è ancora intatto e ammalia tante persone, indipendentemente dall'età e dalla professione. Curiosi come Jean-François Champollion di fronte alla stele di Rosetta, i moderni «egittofili» di casa nostra, abbandonati stiletti e rotoli di papiro viaggiano con tablet e smartphone, giusto per avere a portata di mano la versione on line del vocabolario egizio.

Tra i 70 partecipanti al corso - le richieste quest'anno superavano 90 unità - ci sono studenti, avvocati e agenti di commercio, ingegneri, insegnanti e pensionati. In piazza Cittadella, nella sala Curò, non si sente volare una mosca, anche se le lezioni - sono previsti sette incontri, con tanto di compiti a casa - non sono delle più semplici.

Il programma spazia dal valore fonetico e ideografico dei segni (quelli dell'Egitto classico sono circa 700) alle regole principali di sintassi, per passare a qualche accenno sulla lettura dei cartigli e concludere con l'interpretazione delle pitture parietali.

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