Al via Bergamo Film Meeting
Novanta film in nove giorni

Bergamo Film Meeting aprirà i battenti il 10 marzo: 9 giorni di delizia per i cinefili che potranno godersi circa novanta film, di cui 75 lungometraggi, proiettati per la maggior parte all'Auditorium di piazza Libertà. Informazioni 035 363087.

Bergamo Film Meeting aprirà i battenti il 10 marzo per chiudersi il 18. Nove giorni di delizia per i cinefili che potranno godersi circa 90 film, di cui 75 lungometraggi, proiettati per la maggior parte all'Auditorium di piazza Libertà (Info: 035 363087; www.bergamofilmmeeting.it).

La struttura direttiva del Festival è rimasta invariata (direttore artistico Angelo Signorelli), ma l'organizzazione ha avviato un processo di rinnovamento: «Il team si è arricchito di nuove forze- spiega Fiammetta Girola della direzione del BFM-. Il nuovo comitato organizzatore del festival sta lavorando per far diventare l'Associazione una struttura operativa tutto l'anno». Lo scorso dicembre Associazione Bergamo Film Meeting ha vinto un bando della Fondazione Cariplo che garantirà un sostegno sul rinnovo dell'organizzazione.

BFM è  realizzato con il patrocinio e il contributo di Comune di Bergamo, Fondazione della Comunità Bergamasca, Credito Bergamasco, Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus, Camera di Commercio e Industria di Bergamo, ASM Brescia. Tra i partner, ATB e TEB, e tra i media partner, L'Eco di Bergamo. Mentre Fondazione Cariplo interviene sugli eventi collaterali.

Ma entriamo nel merito del concorso, che presenterà 7 lungometraggi inediti, realizzati da nuovi autori. Le opere sono: La mitad de Oscar (La metà di Oscar) di Manuel Martin Cuenca, film spagnolo; Americano, pellicola francese che segna l'esordio alla regia di Mathieu Demy, nel cast accanto a Chiara Mastroianni, Geraldine Chaplin e Salma Hayek. Quindi, la coproduzione franco-israeliana Emek tifare (Una bella vallata); l'olandese Onder ons (Tra noi) di Marco van Geffen; Las acacias (Le acacie) di Pablo Giorgelli, un road movie iberico argentino; il francese En ville (In città) presentato a Cannes, e firmato da Valerie Mrejen e Bertrand Schefer. Infine, Din dragoste, cu cele mai bune intentii (Con le migliori intenzioni) di Adrian Sitaru (coproduzione romeno-ungherese) , Pardo per la migliore regia a Locarno.

Poi c'è la sezione Visti da vicino, 11 documentari da ogni angolo del pianeta (sala di proiezione dell'Universita di Bergamo, via Pignolo 123).Tra le presenze italiane, Santino, del bergamasco Francesco Scarponi, sulla vita del nonno del regista, ricostruita sullo schermo attraverso l'animazione. Quindi vedremo in anteprima internazionale il lavoro di un altro bergamasco, Christopher Evans, nato nella nostra città da genitori australiani. Il suo One Man Riot, girato in Galles e prodotto in Gran Bretagna, dove Evans adesso vive, indaga il tema dell'identità maschile. Mentre i milanesi Pietro De Tilla, Elvio Manuzzi e Guglielmo Trupia confezionano un documentario sull'Atelier Colla, la celebre compagnia marionettistica. La personale sarà dedicata al madrileno Fernando Leon de Aranoa, lucido osservatore della realtà contemporanea. Il Festival ne proporrà l'intera filmografia, compreso il nuovo lungometraggio, Amador, presentato a Berlino. Il regista è atteso a Bergamo: incontrerà il pubblico del Festival nella serata di sabato 17. Inoltre verrà organizzata una mostra sugli storyboard dei suoi film (dal 10 al 18, Meeting Point di piazza Libertà). Sarà disponibile anche una monografia sul cineasta, realizzata ad hoc per il Festival.

Bergamo Film Meeting prosegue la sua indagine sul cinema europeo, con la sezione I confini dell'Europa, che legge appunto la polifonia semantica di questo nostro cinema alimentato da una macro-identità sempre più composita. Tra le 7 pellicole proposte, segnaliamo il film collettivo Visions of Europe, che raccoglie 25 visioni di altrettanti registi, tra cui Peter Greenaway, Fatih Akin, Francesca Comencini, Christos Georgiou.

In questa edizione il BFM presenterà e proporrà per la distribuzione anche Milongueros firmato dai bergamaschi Andrea Zambelli, Andrea Zanoli, sulla pasion tanguera.

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