Facchinetti, Trovesi e Del Neri
per l'ultimo saluto a Barcella

Il mondo dello sport e quello della musica si sono stretti venerdì pomeriggio attorno al dolore dei familiari di Peter Barcella, il popolarissimo musicista bergamasco morto nella notte tra il 27 e il 28 febbraio scorso per un infarto.

Il mondo dello sport e quello della musica si sono stretti venerdì pomeriggio attorno al dolore dei familiari di Peter Barcella, il popolarissimo musicista bergamasco morto nella notte tra il 27 e il 28 febbraio scorso per un infarto che lo ha stroncato nella sua abitazione di Nembro.

La chiesa parrocchiale del paese ai piedi della Valle Seriana era letteralmente gremita dai moltissimi amici del «cantastorie» bergamasco: tra i tanti, il leader dei Pooh, Roby Facchinetti, il jazzista Gianluigi Trovesi, il pianista Gianni Bergamelli, il cantautore Luciano Ravasio, Paolo Pelandi P.Lion, Alberto King Carrara, i «Chiodi», la cantante Leslie Abbadini, l'ex allenatore dell'Atalanta, Gigi Del Neri, il suo vice, Francesco Conti, e molti giocatori nerazzurri (ex e ancora in carriera), tra cui Nicolini, Soldà, Pasciullo, Magnocavallo, Garlini, Lorenzi e Bernardini.

Presente anche l'assessore regionale all'Urbanistica, Daniele Belotti, una rappresentanza degli Ultrà dell'Atalanta (guidata da Claudio Galimberti), Stefano Salvi (l'ex vice Gabibbo di Striscia la notizia), gli amici del «Berghem Soccer Team» (che gli hanno dedicato la corona di fiori posta all'ingresso della chiesa), l'allenatore Nado Bonaldi, l'ex arbitro Mario Mazzoleni, i pugili Luca Messi e Omar Gentile, i ragazzi della comunità di recupero «Shalom» di Pontoglio

Il rito funebre è stato presieduto dal parroco di Nembro, l'arciprete Santo Nicoli, che all'omelia ha anche tratteggiato un profilo dell'artista scomparso: «Te ne sei andato troppo in fretta, senza nemmeno salutare familiari e amici, e anche se non eri un grande frequentatore della chiesa - ti ho sempre visto sul sagrato ma dentro quasi mai - incarnavi perfettamente lo spirito della vita».

Commoventi le parole dell'unico figlio di Peter Barcella, Daniele, che ha ringraziato tutti coloro che in questi giorni hanno dimostrato il grande affetto che provavano verso suo padre: «Ho ricevuto moltissimi messaggi e sms di partecipazione al mio dolore - ha detto Daniele - e delle persone che sono qui e che ho incontrato sino ad oggi ne conosco solamente il 10 per cento, ma tutti mi hanno fatto sentire l'enorme affetto che avevano verso papà».

Ma Daniel si è spinto anche oltre, invitando tutti i presenti «a non correre troppo, trovando anche il tempo per pensare ai sentimenti, agli affetti domestici».

Trovesi al clarinetto e Bergamelli al piano gli hanno dedicato un bellissimo pezzo musicale mentre l'ex arbitro Mazzoleni ha ricordato la grande amicizia e vicinanza d'intenti che lo legava a Peter Barcella, cui aveva delegato - tra le tante iniziative fatte insieme - l'aspetto artistico dei «Mondiali» di calcio per i Paesi non riconosciuti.

Un saluto a Peter Barcella l'hanno rivolto anche i ragazzi della comunità «Shalom», che proprio domenica l'avevano avuto tra gli animatori di una grande festa tenutasi nella sede di Pontoglio, dove l'artista bergamasco andava spesso per suonare e cantare con i giovani ospiti.

L'ultimo intervento, per espresso volere del figlio di Peter Barcella, è stato quello di Roby Facchinetti, uno degli idoli dell'artista scomparso, così come i Pooh, di cui ha sempre coltivato il desiderio di far parte, soprattutto dopo l'uscita di scena di Stefano D'Orazio.

«L'"a solo" di Trovesi sarebbe piaciuto moltissimo a Peter - ha detto tra l'altro il leader dei Pooh, tra i più vicini al feretro al momento del suo arrivo in chiesa -, che ora si trova in un luogo che ha già sistemato in attesa degli amici musicisti per organizzare un grande concerto tutti insieme, un concerto senza fine, un concerto per l'eternità».

Il rito fiunebre si è concluso con l'«Ave Maria» di Schubert cantata da Leslie Abbadini. Il feretro di Peter Barcella è poi stato tumulato nel cimitero di Nembro.

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