Arrivano i Wilco, il rock
più eclettico che c'è

Giovedì 8 marzo all'Alcatraz di Milano si tiene l'atteso concerto dei Wilco, band di Chicago apprezzata per il suo eclettismo musicale, muovendosi tra pop, country e rock alternativi, folk, rock tradizionale, elettronica e sperimentazioni sonore.

Il Mucchio, storica e autorevole rivista musicale, ha definito i Wilco la più grande band americana degli ultimi vent'anni. Se anche avesse esagerato, sta di fatto che per talento, creatività e coraggio Jeff Tweedy e compagni non sono secondi a nessuno. Il gruppo di Chicago non è popolare in Italia ma conta su un ampio seguito di estimatori che hanno già fatto registrare il tutto esaurito per il concerto di venerdì 9 marzo all'Estragon di Bologna e hanno lasciato una manciata di biglietti per il giorno prima all'Alcatraz di Milano.

Ci saremo anche noi per capire come i Wilco riescano a conciliare dal vivo le loro anime sparse per la galassia musicale: il pop, il country meno convenzionale, il folk, l'alternative rock e il rock più tradizionale (bussando magari ai Rolling Stones), l'elettronica e le sperimentazioni sonore che si muovono nella psichedelia. Che campionario di emozioni ci regalerà la band più eclettica che esista? Sempre fedele alla propria «indole aperta», sempre in mutazione da un disco all'altro, fatto salvo il marchio di fabbrica di uno stile inquieto e personale, di una voce, quella di Tweedy, spesso dolente, di un chitarrismo, quello di Nels Cline, fuorioso nel suo dipanarsi.

In Italia i Wilco vengono con una scaletta che vuole dare risalto all'ultimo album, uscito nel settembre 2011, il primo per la loro etichetta dBpm: “The whole love”, non il più riuscito ma abbastanza sintetico del loro cammino iniziato nel 1994 sulle ceneri degli Uncle Tupelo. Se non altro un lavoro che, per ammissione di Tweedy, dovrebbe trasmettere la raggiunta serenità del gruppo. Mah,... una parola grossa quando giocano i Wilco, nome rubato al linguaggio dell'aviazione: «will comply» abbreviato, «ho ricevuto ed eseguo».

Saranno poi inevitabili le scorribande nel repertorio, attingendo da “A.M.” (1995), “Being there” (1996), “Summerteeth” (1999), dagli acclamati “Yankee Hotel Foxtrot” (2002) e “A ghost is born” (2004, quello dell'uovo in copertina, vincitore di due Grammy Awards), da “Sky blue sky” (2007) e “Wilco (The album)” (2009).

Ognuno si diverta a trovare i maestri e le influenze che il gruppo americano porta nei propri geni. Sono tanti, ma su tutti Tweedy promuove la lezione di John Cale, ex Velvet Underground: «Sperimentazione e avanguardia non sono per forza incompatibili con la bellezza e la melodia». I Wilco lo dimostrano.

Orario e biglietti

Il concerto dei Wilco all'Alcatraz di Milano giovedì 8 marzo inizia alle 20, posto unico a 25 euro più diritti di prevendita. Organizza Dna concerti.

Info: www.dnaconcerti.com, [email protected], www.alcatrazmilano.com.

Andrea Benigni

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