Hai una band e vuoi suonare?
Spopola l'idea di tre bergamaschi

Avete una band, volete suonare a Roma, ma non conoscete nessuno che vi appoggi? La soluzione c'è: si chiama SlitGigs. Si tratta di un progetto lanciato da tre ragazzi bergamaschi: mette in contatto band di città diverse che si aiutano a vicenda.

Avete una band, volete suonare a Roma, ma non conoscete nessuno che vi appoggi? La soluzione c'è: si chiama SlitGigs. Si tratta di un progetto lanciato da tre ragazzi bergamaschi: mette in contatto band di città diverse che si aiutano a vicenda.

L'idea è semplicissima, un classico «uovo di Colombo». Sem Ronzoni, Michele e Marcello Rosa lo hanno spiegato in un comunicato diffuso dopo l'apertura del loro sito, che volutamente hanno lanciato il 1° aprile. «Se io, band X di Roma - spiegano -, ho la possibilità di suonare nella mia città, perché, si sa, conosco "tizio e caio", non è detto che abbia le stesse chance a Milano, Firenze, Bologna o altrove. Se la band Y di Milano è nelle stesse condizioni, Splitgigs si chiede: "perché non mettere in contatto la band di Roma con quella di Milano o Firenze in modo che al concerto di Roma suoni il gruppo di Milano e poi la band di Milano "ritorna il favore" e fa suonare quelli di Roma a Milano?". Oppure, io, band X di Roma o Milano non riesco in generale a trovare concerti, ma faccio parte di Splitgigs, posso chiedere aiuto ad altre band per fare da support a loro».

Semplicissimo. L'obiettivo, l'idea di Splitgigs è questa: un punto di partenza, supportato da un programma che permette di moltiplicare le dritte dei gruppi sparsi per l'Italia e «risucchiare» i social legati alle band in modo tale da far girare velocemente lo scambio di informazioni e di concerti.

L'Italia è solo l'ultima tappa di un progetto che è decollato, sempre grazie a Sem, Michele e Marcello, prima in Inghilterra, due anni fa, e poi si è diffuso negli Usa, lanciato al Viper Room di Los Angeles (il locale di Johnny Depp).

Splitgigs è però anche strumento per le band per aprirsi un profilo, che sarà condivisibile con gli addetti ai lavori (gestori di locali, promoters), bypassando la trafila, spesso lunga e poco fruttuosa, del contatto via mail, della telefonata a cui il promoter non ha voglia di rispondere, dell'invio di link, soundcloud o mp3 che nessuno ascolterà. Affacciandosi su Splitgigs i gestori dei locali possono gestire la selezione delle band.

Un po' di storia
Sem, Michele e Marcello prima, Matteo e Bruno poi, sono tutti giovani (hanno da 28 a 30 anni). Appassionati al mondo della musica, avevano formato una band trovando il cantante tramite un contest online creato appositamente. Il successo del sito incuriosisce gli addetti ai lavori...probabilmente piu' della loro musica.

Così la band riesce, tramite il meccanismo delle scambio date, a suonare in Germania, Austria, Slovenia, Svizzera, Italia convincendo Sem, Marcello e Michele a studiare un portale dedicato agli SplitGigs tra band emergenti. Importamte è stato per loro trovare un partner del progetto: sin dall'inizio sono stati supportati da H-Farm SPA, l'incubatore di idee con sede a Treviso e con uffici a Londra, Seattle e Mumbai, che aiuta le start up italiane a muovere i primi passi e a crescere.

In poco tempo aderiscono al progetto band da ogni parte del mondo, dall'Italia al Giappone, da Kuala Lumpur a Buenos Aires, da New York City a Oslo, da Londra a Sydney. Diventa fondamentale costruire un team, creare una società, pianificare una nuova piattaforma che soddisfi tutti gli utenti: band, club, booking agency.

Entrano quindi nella progetto Matteo e Bruno per arricchire di talento e idee il progetto. Si parla con le band e con i club per capire le esigenze di entrambi. Tra pinte di birra, distorsori per chitarre e stringhe di codice nasce così la nuova versione di SplitGigs che promette di dare il via alla SHA-REvolution.

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