Quando l'informazione va on line
il mestiere del giornalismo cambia

«Sopravvive non il più forte, ma il più adattabile ai cambiamenti». Il darwinismo informatico attacca il cuore dell'informazione. Occasione per discutere del tema, il libro di Alma Grandin «Www. Vi racconto il Tg1.Rai.it».

«Sopravvive non il più forte, ma il più adattabile ai cambiamenti». Il darwinismo informatico attacca il cuore dell'informazione. Occasione per discutere delle travolgenti trasformazioni che hanno investito il mondo dei media, dalla rete al «citizen journalism», o «giornalismo partecipativo», la presentazione lunedì pomeriggio al Centro Congressi, nel quadro del Festival internazionale della Cultura, del libro di Alma Grandin «Www. Vi racconto il Tg1.Rai.it» (Rai Eri, in uscita a metà maggio).

La giornalista, bergamasca «doc», prima della presentazione ufficiale alla torinese Fiera del Libro ha voluto questa anteprima nella sua città. Con lei Giorgio Gandola, direttore de L'Eco di Bergamo, Piera Molinelli, docente di Linguistica dell'Università di Bergamo, Mariapia Ebreo, collaboratrice della Grandin.

«Nasco come ostetrica» ricorda quest'ultima. «Poi l'incontro con Luciano Onder, che cercava giornalisti con formazione medico-scientifica: tre anni al Tg2; poi dieci anni al Gr1», dove la Grandin crea il «Giornale radio dei ragazzi». Due anni fa la chiama l'allora direttore del Tg1 Minzolini: «Apriamo una redazione internet, abbiamo bisogno di gente giovane». Redazione varata il 10 giugno 2010.

«Possiamo intervenire in qualsiasi momento in qualsiasi edizione del Tg1» spiega la giornalista. «In questi vent'anni figura e lavoro del giornalista sono cambiati radicalmente. Il libro racconta come si è trasformata l'informazione da quando grandi giornali e tg hanno una redazione internet, con la quale devono confrontarsi, minuto per minuto, con osmosi reciproca e continua».

«Ci troviamo, da alcuni anni, di fronte a una situazione del tutto nuova» conferma Gandola. «I lettori de L'Eco web aumentano continuamente, quelli del giornale su carta ristagnano. Su internet va l'anima del giornale;sulla carta gli approfondimenti. Ma nel mare magno, nell'immenso cortile di ricreazione che è internet tengono i marchi affidabili e autorevoli. L'Eco on line ha 100 mila contatti al giorno, tutti per le notizie locali. E qui si vede la forza del brand».

Vincenzo Guercio

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