Festival della cultura al femminile
venerdì «In nessuna lingua del mondo»

Ha preso il via, mercoledì 25 aprile, al Centro Congressi Giovanni XXIII, la rassegna di cinema del Festival Internazionale della Cultura dedicata all'universo femminile. Ad aprire la rassegna la pellicola «Et mondana ordinare» della regista orobica Daniela Persico

Ha preso il via, mercoledì 25 aprile, al Centro Congressi Giovanni XXIII, la rassegna di cinema del Festival Internazionale della Cultura dedicata all'universo femminile. Ad aprire la rassegna la pellicola «Et mondana ordinare» della regista orobica Daniela Persico che, attraverso testamenti e atti notarili, ha raccontato la vita di Anexia, Adeleita e Grazia, tre donne della Bergamo del XIV secolo. Ad introdurre la pellicola è stato il critico cinematografico Mario Del Bello.

La pellicola consente di ritrovare i luoghi della città, che vengono rivisitati nel presente: anche se la loro destinazione d'uso è profondamente mutata, scopriamo che gli spazi dove vissero Anexia, Adeleita e Grazia sono ancora luoghi vitali, in cui le persone possono incontrarsi, forse ignare della loro esistenza. Che torna però a farsi presente con queste immagini.

«Sono sempre rimasta affascinata dai volti assorti, dalle strane posture, dai fantasiosi animali che spuntavano tra le arcate del chiosco della mia scuola elementare - ha raccontato Daniela Persico -. Ho avuto la fortuna di frequentare un istituto pubblico di Città Alta che ha avuto sede nel monastero di San Francesco, l'antica residenza dell'Ordine francescano a Bergamo».

«Il mio sguardo è rimasto incuriosito da una rappresentazione della realtà così diversa, spingendomi a riflettere sulla distanza tra la visione medievale e la nostra. La mia ricerca, tuttavia, si è scontrata con la difficoltà di poter assumere come referente il passato, un gesto utopico che nel cinema deve sempre fare i conti con una mancanza di forza rappresentativa».

Per questo la regista ha iniziato un lavoro che nascesse realmente da documenti medievali: testamenti, affreschi, miniature, testi letterari e musiche dell'epoca. «Alternando le testimonianze scritte recitate da attrici nei luoghi originali e i ritratti di chi li anima oggi, si creano strane associazioni: la continuità dei sentimenti, gesti e scelte delle donne, la lontananza tra una visione unitaria dell'esistenza e degli spazi e la frammentazione contemporanea, la voglia di una nuova sfera comunitaria raccontata nelle parole di un tempo e ritrovata in alcuni momenti d'oggi». 

I prossimi appuntamenti con il cinema delle donne sono in programma: «NOI CHE SIAMO ANCORA VIVE» - proiezione e incontro con il regista e documentarista Daniele Cini (Giovedì 26 aprile, ore 10, al Centro Congressi Giovanni XXIII). Il film propone, attraverso una regia attenta e totalmente immedesimata con la battaglia delle donne sopravvissute alla dittatura militare argentina degli anni Settanta, una visione rievocativa delle desaparecidos.

«IN NESSUNA LINGUA DEL MONDO» - proiezione e incontro con la regista Paola Piacenza (Venerdì 27 aprile, ore 10, Centro Congressi Giovanni XXIII). La pellicola indaga il tema dell'identità europea attraverso un viaggio nei confini più estremi dell'Europa e nel momento di maggiore bisogno di unità.

Per partecipare agli eventi del Festival è necessario registrarsi online sul sito www.bergamofestival.it . Attendere la ricezione del codice di prenotazione via sms sul proprio cellulare. Inserire il codice di prenotazione e stampare i biglietti nominativi gratuiti.

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