400 anni della Sistina bergamasca
Casnigo tra teatro e «chesciöla»

Sono in programma nel prossimo fine settimana a Casnigo gli eventi principali del calendario predisposto per il 400° anniversario della fine dei lavori del Santuario della Ss.Trinità. Il “compleanno” pluricentenario è occasione per segnalare i tesori artistici di una chiesa, definita a ragione la “Sistina della Bergamasca”.

Sono in programma nel prossimo fine settimana a Casnigo gli eventi principali del calendario predisposto per il 400° anniversario della fine dei lavori del Santuario della Ss.Trinità. Il “compleanno” pluricentenario è occasione per segnalare i tesori artistici di una chiesa, definita a ragione la “Sistina della Bergamasca”.

La ragione è d'immediata comprensione non appena si accede al Santuario dall'antico portichetto che domina la Valle, quando appaiono gli affreschi del Giudizio Universale dei pittori Baschenis, che caratterizzano l'arco trionfale ed il presbiterio.

“Il Santuario – spiega lo studioso locale Natale Bonandrini – era sicuramente frequentato nel Medioevo, come confermato dai resti di una torre di guardia individuabili nel muro di sostegno del terrapieno del sagrato. Un affresco raffigurante la Madonna riporta la data del 1491, mentre nel 1523 Papa Paolo III approvò con bolla pontificia la locale Confraternita della Ss.Trinità. In occasione della visita di San Carlo Borrome del 1575 contava ben 500 confratelli”.

La Ss. Trinità di Casnigo conserva lo splendido polittico dell'altare maggiore, opera di Giovanni Marinoni, realizzato fra la fine del ‘400 e i primi del ‘500, e anche il gruppo scultoreo in terracotta dedicato ai Re Magi, da cui discende una particolare leggenda e l'originale celebrazione che si ripete il 5 gennaio di ogni anno. La data di riferimento per le celebrazioni centenarie è quella del 1612, quando fu realizzato il protiro di accesso, con colonne in pietra arenaria. Al centro del progetto di valorizzazione, promosso dal Comune di concerto con parrocchia e associazioni del territorio, ci sono quest'anno i pittori Baschenis, succedutisi per due secoli di padre in figlio, originari nella contrada Colla di Santa Brigida, in valle Averara. Una ventina di artisti, facenti capo alle dinastie di Lanfranco e quella di Cristoforo (più numerosa), attivi soprattutto nelle chiese della Bergamasca, ma anche in Trentino. I pittori brembani spaziarono anche nei soggetti profani, offrendo alla pittura italiana la figura prestigiosa di Evaristo Baschenis.

“A Casnigo – sottolinea Bonandrini - il Giudizio Universale è senza dubbio l'opera di maggiore impatto, per dimensioni e fattura. Occupa ben 39 metri quadrati, con centinaia di figure allegoriche. E' stato attribuito di recente alla mano di Cristoforo Baschenis il Vecchio, grazie al confronto con un' opera firmata, datata 1576, avente lo stesso soggetto, presente nella chiesa della SS. Trinità di Urgnano. Il grande affresco è suddiviso in due sezioni. In quella inferiore è raffigurato il momento della resurrezione dei corpi con la pesatura delle anime ad opera dell'arcangelo Michele. I buoni vanno verso l'alto, cioè verso il Paradiso, dove li attendono la SS. Trinità, la Madonna ed una schiera di santi, mentre gli altri si avviano curvi verso l'Inferno. Qui, ad attenderli vi è una bocca mostruosa che li ingoia. Fra i dannati compaiono distintamente vescovi e papi: il primo dannato che il mostro ingoia è un vescovo, che la consolidata tradizione popolare ha sempre indicato come il vescovo di Bergamo, seguito immediatamente dall'arciprete di Casnigo, persone con i quali la Confraternita in quel momento non aveva buoni rapporti”.

Sabato 2 giugno, dopo la messa di apertura alle 18, è in programma, alle 20.30, la presentazione di un nuovo opuscolo relativo al ciclo pittorico dei Baschenis che caratterizza il Santuario, un vero gioiello artistico. Per l'occasione sarà presentato anche l'ultimato restauro del dipinto “Il Redentore Risorto”, opera settecentesca di scuola veneziana. Il recupero è stato sostenuto dall'assessorato alla cultura del Comune. Il legame con la Valle Brembana, e in particolare Santa Brigida (da cui povenivano i pittori Baschenis), verrà rimarcato alle 20.45 dalla rappresentazione teatrale “La leggenda aurea di Carlo Magno”. A metterla in scena nel suggestivo contesto affrescato del Santuario sarà il gruppo de “Le donne alla Fontana”, attivo proprio nel paese dell'Alta Val Brembana.

Domenica 3 giugno, festa liturgica della Ss.Trinità, alle 10.30 sarà celebrata la messa in canto alle 10.30, accompagnata dalla Corale Madonna d'Erbia. Nel pomeriggio, dalle 14, il sagrato del Santuario si animerà grazie ad allievi e maestri della Federazione Campanari Bergamaschi, che proporranno il suono delle tipiche campanine. Con loro anche i pittori del Circolo Artistico Casnighese che proporranno una mostra estemporanea. Per i ragazzi giochi e animazione grazie al Gruppo Peter Pan.

Alle 16 è in programma la visita guidata al Santuario, dove alle 18 sarà celebrata la messa conclusiva. Immancabile nel pomeriggio di domenica la distribuzione della chesciöla, il tipico dolce riservato per l'occasione ai pellegrini, accompagnato in un binomio inscindibile da latte fresco.

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