J-Ax, cantastorie metropolitano
«Sono sincero, ai ragazzi piace»

A metà settembre J-Ax sparisce: si ritira per un anno buono. Dopo il «Meglio Live Tour», che fa tappa mercoledì 18 luglio alla Fiera di Bergamo (inizio ore 21.30; biglietti disponibili) e chiude il Summer Sound Festival, Alessandro si prende un periodo di pausa.

A metà settembre J-Ax sparisce: si ritira per un anno buono. Dopo il «Meglio Live Tour», che fa tappa mercoledì 18 luglio alla Fiera di Bergamo (inizio ore 21.30; biglietti disponibili) e chiude il Summer Sound Festival, Alessandro si prende un periodo di pausa, per riflettere sul suo futuro rap & roll e sul successo straordinario di questi ultimi anni.

Al di là dei dati di Facebook e Twitter, contano molto i concerti sold-out della tournée e le vendite dei dischi, invidiabili per i tempi che corrono. «Meglio Prima» è rimasto per 27 settimane in classifica e conta sette singoli d'oro. Nell'arco degli ultimi mesi J-Ax ha collaborato con Pezzali, cantando l'unico brano inedito della nuova versione di Hanno ucciso l'uomo ragno, ha duettato con Emis Killa, fatto una cosa con Freak Antoni e con gli inglesi Kasabian. Ora è stata ristampata tutta la discografia degli Articolo 31.

«Wow, sono già passati vent'anni. Ho lavorato tanto. Non credo di aver intercettato niente. Ho un seguito piuttosto nutrito che forma il mio zoccolo duro di pubblico, il resto è venuto man mano. Non ho azzeccato niente di modaiolo, nessuna tendenza del momento. Anzi credo proprio di essere uno che viaggia in controtendenza».

Una via antagonista a metà, che va incontro ad un sacco di giovani pronti a tener in conto quel che J-Ax canta, contenuti e linguaggio di un «cantastorie metropolitano» arrabbiato e ironico, graffiante e politicamente scorretto. Album come DecadanceRap&RollMeglio prima focalizzano e prendono alla berlina i tic della nostra società.

«Credo che i ragazzi siano affamati di contenuti e di sincerità. I miei amici sono dei vecchiacci come me e a dire il vero non ho idea di cosa pensino e cosa vivano i ragazzi di oggi. Se a loro piace la mia musica è per la sincerità del messaggio. E se sono affamati di certi contenuti dipende dal fatto che il pop non dà loro granché».

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