Oreste Castagna, «Gipo» in tv
«Il mio Natale tra i terremotati»

«Il grande rumore». È così che i bambini dell'Emilia chiamano lo sciame di terremoti che tra il 20 maggio e il 3 giugno scorso ha provocato 27 vittime e ha raso al suolo paesi interi, portando la rivoluzione nella vita delle persone che ci abitavano.

«Il grande rumore». È così che i bambini dell'Emilia chiamano lo sciame di terremoti che tra il 20 maggio e il 3 giugno scorso ha provocato 27 vittime e ha raso al suolo paesi interi, portando la rivoluzione nella vita delle persone che ci abitavano.

L'attore e regista bergamasco Oreste Castagna è andato a trovare questi bambini con la troupe del suo programma «Le storie di Gipo», in onda su Rai Yo Yo, e ha realizzato tre puntate speciali nelle quali ha raccolto i loro volti, le loro storie, i sorrisi, le emozioni, le paure, le speranze per il futuro. È un modo per guardare il Natale da un punto di vista diverso, quello di bambini che hanno perso tutto il loro mondo, la loro scuola, la loro casa, e spesso sono stati separati dai loro amici, costretti dopo il sisma a trasferirsi altrove.

«È successo a molti - racconta Castagna -. Il processo di ricostruzione è lento, tante persone rimaste senza casa si sono spostate, il terremoto ha provocato una specie di migrazione in altre città, in altre regioni». Stamattina, domenica 23 dicembre, Gipo ha trasmesso da San Possidonio. Il 29 dicembre (ore 10) spazio alle immagini girate a San Felice sul Panaro, poi il 30 dicembre, toccherà a Mirandola, un paese che tutti conoscono e che è diventato uno dei simboli del terremoto, da quando le immagini del Duomo crollato hanno fatto il giro del mondo.

«Sono bambini coraggiosi, pieni di speranza» racconta Oreste. Nei panni di Gipo, lui li ha ascoltati, ha giocato con loro, ha lasciato che raccontassero, a voce e con i loro disegni, che cosa è accaduto, e poi che esprimessero i loro desideri. «Hanno dimostrato - continua Castagna - un forte attaccamento alla loro terra, alla loro scuola, ai luoghi dove si svolgeva la loro vita, come la chiesa». Un ruolo essenziale l'hanno avuto, ancora una volta, i nonni, che con i loro ricordi sono sempre al centro de «Le storie di Gipo».

Leggi di più su L'Eco di domenica 23 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA