Dall'Austria a Ponte San Pietro
per visitare presepi e diorami

Come non esiste il Natale senza presepio, così è difficile pensare alle festività natalizie di Ponte San Pietro senza l'immancabile esposizione di presepi nella restaurata Chiesa Vecchia, curata dai componenti della sezione locale guidata da Claudio Mattei.

Come non esiste il Natale senza presepio, così è difficile pensare alle festività natalizie di Ponte San Pietro senza l'immancabile esposizione di presepi nella restaurata Chiesa Vecchia, curata dai componenti della sezione locale guidata da Claudio Mattei.

La mostra, in attesa di chiudere i battenti domenica 13 gennaio, ha già raggiunto numeri considerevoli, come ha confermato lo stesso Mattei. “Abbiamo raggiunto almeno quota 25mila visitatori e abbiamo registrato tanti complimenti per l'originalità dell'esposizione che ripercorre la vita di Cristo attraverso 28 diorami, ma anche per la qualità delle opere esposte. Sono arrivati ben 15 pullman e alcuni visitatori anche dall'Austria, mentre nel 2010, per la mostra del maestro Mestres, arrivarono anche dalla Spagna”.

Un successo quello della mostra dei presepi sanpietrini che dura da parecchi anni, addirittura da 43, mentre i diorami sono stati costruiti più recentemente. Immagine simbolo per i cittadini di Ponte è la ricostruzione della via Roma, ricoperta da una nevicata, ad evocare lo splendore di quella che fu il punto di riferimento dell'Isola bergamasca. L'attività del gruppo guidato da Claudio Mattei dura tutto l'anno, sia dal punto di vista didattico che da quello organizzativo. Nel mese di ottobre è possibile partecipare ad un corso di tecnica presepistica per i neofiti, per poi dilettarsi nella costruzione di un presepio con il corso pratico del mese di maggio. In Italia e all'estero i presepi di Ponte San Pietro hanno ricevuto attestati di stima, come dimostrano le continue esposizioni in diverse città italiane e all'estero, a Cracovia, a Insbruck ed in Germania, con il prossimo appuntamento a Klüsserath, vicino a Treviri, nel 2014.

“Le prime scene sono dei primi anni 80 -ha concluso Mattei-. Inizialmente avevamo realizzato quelle dell'infanzia, ma visto il loro successo abbiamo deciso di allargarci fino ad arrivare alla resurrezione. Nascono da un'attenta lettura del Vangelo; siamo stati anche in Palestina per studiare le ambientazioni. Adesso è prematuro annunciare quello che bolle in pentola, ma ci stiamo orientando ad una mostra internazionale. Stiamo pensando di proporre la figura di un presepista spagnolo e se tutto va bene a Ponte San Pietro ci saranno grandi opere per il prossimo Natale”.

Simone Masper

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