Placido ricorda la Melato
«Piena di verve ed energia»

«Una grandissima attrice, straordinaria per generosità, verve ed energia. Un'artista contemporanea anche nella rilettura dei classici e che, a 70 anni, aveva ancora tante emozioni». Così Michele Placido ricorda Mariangela Melato

«Una grandissima attrice, straordinaria per generosità, verve ed energia. Un'artista contemporanea anche nella rilettura dei classici e che, a 70 anni, aveva ancora tante emozioni». Così Michele Placido ricorda Mariangela Melato, morta oggi.

Stasera Placido ricorderà Mariangela Melato al teatro Donizetti, dove è in scena con il Re Lear di Shakespeare. «Credo che la ricorderanno in tutti i teatri d'Italia e gli applausi, anzi l'ovazione, saranno tutti per lei».

«Ho debuttato con lei - racconta l'attore pugliese - io ero ancora allievo dell'Accademia nazionale di Arte drammatica, ero al secondo anno. Ronconi mi prese per una rappresentazione dell' Orlando furioso a Spoleto. Lei era già protagonista, era la Melato. Mariangela si affermò subito, un astro nascente del teatro italiano. Non si limitava ad eseguire ma dava il là alla regia fino a stravolgerla. Da quella volta insieme a Spoleto nacque anche un'amicizia».

Un rapporto professionale e umano, quello tra Placido e Melato, durato fino alla fine, tra i palchi dei più grandi teatri italiani, set cinematografici e reading di poesie. 

L'ultima volta insieme sul palco un anno fa e una luce diversa sul volto, un velo di malinconia, forse un presagio. Aveva recitato accanto a Mariangela Melato interpretando insieme poesie dell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters: «Recitavamo questo testo sulle persone che abbiamo amato e che sono andate di là e che ci parlano della morte, della vita ma anche di quello che sono state... Era uno spettacolo in cui Mariangela recitava con grande malinconia. Io ora non so se ci fosse già un presagio di qualcosa, o forse era giàaccaduto qualcosa», spiega.

L'ultima telefonata un mese fa. Placido racconta: «Ha vissuto la malattia con grande dignità, ha sperato fino alla fine, voleva continuare a recitare».

«Osava e rischiava, spesso dava il 'là alla regia fino a stravolgerla - aggiunge - anche con i massimi nomi come Luca Ronconi e Gabriele Lavia. Ha fatto la ricchezza di tanti registi e di tanti teatri, naturalmente parlo di ricchezza dal punto di vista estetico più profondo». Ha fatto «di tutto e di più» e il suo nome «è uno dei più importanti della storia del teatro italiano». Un altro tratto che la rendeva speciale è, per Placido, «la sua contemporaneità, intesa come la capacità di recitare classici come se stesse nella quotidianità o nella vita di oggi. Questo è il suo essere una grande attrice in senso moderno, un dono raro».

Riaprirà intanto domattina dalle 8,30 alle 12 la camera ardente privata, riservata ad amici e parenti, per Mariangela Melato al Centro Antea - Rete delle cure palliative dove l'attrice si è spenta stamattina. Il funerale si terrà domani alle 15 alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo e successivamente la salma sarà cremata.

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