Per il «Giorno della Memoria»
musica, libri e donne in prima fila

In occasione del Giorno della Memoria, il Comune di Bergamo, con un'ampia di rosa di associazioni ed enti del territorio, testimonia gli orrori dell'Olocausto organizzando una sequenza di eventi, cerimonie, momenti di riflessione.

Anche quest'anno, in occasione del Giorno della Memoria, l'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, con un'ampia di rosa di associazioni ed enti del territorio, testimonia gli orrori dell'Olocausto organizzando una sequenza di eventi, cerimonie, momenti di riflessione.

Appuntamenti diversi, accomunati da un unico scopo: accrescere la conoscenza e tenere viva la memoria di quello che è stato uno dei periodi più bui non soltanto della storia del Novecento, ma della storia dell'uomo. Tutto ciò facendo leva sulla coscienza dei giovani, a cui, per primi, è rivolta la domanda: «È solo passato?», che fa da motivo conduttore al Giorno della Memoria 2013 di Bergamo.

Il Giorno della Memoria dovrebbe quindi indurre tutti a considerare il passato quale elemento attivo, funzionale al presente e al futuro. Affinché in esso gli uomini continuino a riconoscere, per un tempo infinito, i motivi di una nuova consapevolezza: il ripudio perenne di qualsiasi forma di violenza, orrore ed atrocità. Il 27 gennaio avrà luogo, nei punti simbolo della vita politica e sociale della città, una serie di appuntamenti istituzionali mentre già dai giorni precedenti saranno calendarizzati incontri di diversa natura nei luoghi della cultura cittadina.

Specificamente, venerdì 25 gennaio, il Teatro Donizetti farà da palcoscenico all'esecuzione del Quatuor pour la Fin du Temps, scritto da Olivier Messiaen in campo di concentramento. A ricostruire il quadro storico, che fece da sfondo alla composizione, l'attrice Lucilla Giagnoni. Sabato 26 gennaio alle 17, invece, alla Porta di Sant'Agostino lo storico Filippo Focardi parlerà di «Il bravo italiano? Esercizi di memoria». Un modo per ripercorrere il passato, ricordando che per lunghi anni l'Italia monarchica e fascista ha combattuto al fianco del Terzo Reich una guerra d'aggressione che ha lasciato tracce drammatiche nei Paesi occupati. (ingresso libero. Per informazioni 035/277116 [email protected]).

In CIttà Alta è in programma anche una mostra alla Biblioteca Mai dal titolo «Scrigno della memoria» dove sono raccolte un gran numero di opere di memorialistica relative alla Shoah e alla deportazione nazifascista: diari e memorie, pubblicati in forma singola o collettiva, restituiscono più e meglio di ogni altro testo il senso complessivo di una tragedia che ancora ci coinvolge. In mostra alcune testimonianze di ebrei e deportati politici e militari italiani molto noti come Primo Levi, Giovannino Guareschi, Aldo Carpi, di alcuni nostri concittadini (Agostino Salvi, Francesco Speranza, Eugenio Bruni) di diverse famiglie italiane ed europee. Autori accomunati da una tragica esperienza personale o familiare che hanno voluto affidare alla coscienza collettiva, per mezzo del ricordo, della scrittura e quindi dei libri. Questi testi ci ricordano che in una piazza europea, nel maggio 1933, vennero bruciati pubblicamente 25.000 libri di scrittori «indesiderabili». Anche a Bergamo vennero mesi in atto i provvedimenti dell'autorità pubblica in funzione antiebraica, frutto delle leggi antisemite del 1938. La mostra è visitabile dal lunedì a sabato durante gli orari di apertura della Biblioteca

«Inscritto nel blu del cielo - 10 donne e 10 piazze per il 27 gennaio» è invece un progetto che sarà inaugurato il 25 gennaio alle 17.30 alla Porta Sant'Agostino. Attraverso lo sguardo e le parole di alcune donne l'universo concentrazionario diventa memoria. Una mostra diffusa propone alla città una prospettiva femminile per riflettere sul ruolo delle donne nella costruzione della memoria collettiva della deportazione. Dieci volti posti in dieci punti nodali della città interrogano quindi i passanti e rimandano ad un luogo, la Porta di Sant'Agostino, in cui attraverso un percorso espositivo, l'esperienza biografica di ciascuna donna diventa punto prospettico per ripensare all'esperienza collettiva vissuta nei lager e alla quotidianità del dopoguerra tra il bisogno di parole e silenzio.
La mostra è organizzata con 10 postazioni dislocate in città: Piazza Matteotti, Piazza Vittorio Veneto, Piazza della Libertà, Piazza Pontida, Piazza Funicolare città bassa, Urban Center (fuori), Colle Aperto, Piazza Vecchia, Piazzale Sant'Agostino, Piazzetta Santo Spirito. La mostra di sintesi è invece alla Porta di Sant'Agostino (venerdì 17-19, sabato e domenica 10-13 e 15-20 Ingresso libero Su prenotazione è possibile visitare la mostra fuori dagli orari di apertura. Per le scuole si organizzano visite guidate con possibilità di laboratori telefonando allo 035/238849 o inviando una e-mail a [email protected]).

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