Bepi suona il bluegrass
«Così combatto la crisi»

Il Bepi concede il bis. In attesa di pubblicare un nuovo album - i Prismas si stanno adoperando - fino al 30 aprile sarà nuovamente possibile acquistare in abbinamento a L'Eco la raccolta Mé ché öle ü paghér.

Il Bepi concede il bis. In attesa di pubblicare un nuovo album - i Prismas si stanno adoperando, nessun dorme - fino al 30 aprile sarà nuovamente possibile acquistare in abbinamento a L'Eco di Bergamo la raccolta Mé ché öle ü paghér, il meglio degli ultimi tre dischi in studio più quattro canzoni che prima non erano mai state registrate.

È l'antologia già uscita nel marzo scorso, viene riproposta a 6,80 euro più il prezzo del quotidiano. Una scelta di brani – lo ricordiamo – improntata all'impegno civile senza rinunciare però al sorriso e a qualche momento divertente come si conviene al rocker di Rovetta. In particolare c'è un pezzo, Credet song, che fa parte dell'attuale repertorio bluegrass del Bepi.

Bluegrass? Sì, proprio quello stile musicale tipicamente americano vicino al country ma anche al gospel, rimescolando tradizioni sonore irlandesi, scozzesi e inglesi all'eredità blues dei neri. Che risotto, immaginerà il lettore meno attento alle sfumature dei generi. In realtà, come spiega il Bepi, «il bluegrass si esprime con semplicità. E povertà di mezzi».

L'ideale per far fronte alla crisi economica che inevitabilmente ha spinto anche il Bepi a reinventare buona parte dei suoi spettacoli. «Se ho meno costi da affrontare posso permettermi di ridurre il mio cachet. Anche alla metà di un concerto con i Prismas, la mia band».

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