«Sopravvivere ai 50?
Ci vuol un gran fisico»

«Ma perchè gli uomini invecchiando diventano autorevoli e noi donne babbione?». La verità è che per sopravvivere ai 50 anni «Ci vuole un gran fisico». A dirlo è Angela Finocchiaro, che così ha intitolato anche la nuova commedia, scritta insieme a Valerio Bariletti, Walter Fontana e Pasquale Plastino, che la vedrà al cinema dal 7 marzo, in 300 copie, accanto a Laura Marinoni, Giovanni Storti, Elio, Raoul Cremona, Jurij Ferrini e l'ex concorrente di «X Factor 2012» Antonella Lo Coco al suo debutto cinematografico, con i cammei di Paolo Hendel, Aldo Baglio e Giacomo Poretti (a ricomporre il trio Aldo, Giovanni e Giacomo).

Opera prima di Sophie Chiarello, prodotto Medusa e Agidi, il film inaugura il week end della festa delle donne insieme a pellicole come «Spring Breakers», «La cuoca del presidente», «Amiche da morire» e «Just like a woman», raccontando però la complicata vita delle cinquantenni italiane di oggi, divise tra casa, lavoro, l'età che avanza e la paura di invecchiare. «Io a 20 anni pensavo che dopo i 40 ci fosse il nulla - ammette la Finocchiaro - Oggi ne ho 57. Come disse Sharon Stone, tra 5 anni mi cadrà il sedere, speriamo che il cervello rimanga al suo posto».

Protagonista della storia è «l'autobiografica» Enza, ogni giorno in bilico tra le vampate di calore e la ginnastica facciale, una figlia adolescente che sogna di fare il rock (Antonella Lo Coco, che nel film canta due brani del suo primo album «Geisha», in uscita il 19 marzo), un ex marito scroccone (Elio), un'arzilla mamma pensionata, un nuovo spasimante (Ferrini) e la paura di perdere il lavoro nel reparto cosmetici dei grandi magazzini dove è commessa insieme a Cinzia (Marinoni), che invece a 50 anni è bella, sexy e felice. A complicare la situazione arriva poi un bizzarro Angelo della menopausa (Storti) alla Frank Capra.

«È lo "shock da soglia" - spiega la Finocchiaro - Una volta il tabù era il lifting, ora è la vecchiaia. Le cinquantenni di oggi sono migliori di qualche decennio fa, ma per merito loro, non per un cambiamento culturale. Sono cresciute, hanno la rivoluzione sessuale alle spalle e nessuna intenzione di essere messe da parte. Il futuro è tutto da reinventare, doloroso, ma affascinante».

E dopo «Open Day» con Michele Di Mauro che già l'8 marzo (proprio a Bergamo) la riporterà in tournee, al tema donne, sessualità e 50 anni la Finocchiaro dedica anche il suo prossimo progetto teatrale. «Da settembre a gennaio - anticipa - sarò in scena con Maria Amelia Monti in un nuovo testo scritto e diretto da Cristina Comencini. Il titolo ancora non c'è, ma tra dramma e umorismo racconteremo la visione di due donne opposte tra loro, una chiusa in se stessa e l'altra reduce da una notte con un 30enne».

Daniela Giammusso

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