Branciaroli mattatore al Donizetti
Dal 12 marzo c'è «Servo di scena»

Un altro grande mattatore, Franco Branciaroli, calcherà le scene del Donizetti per la stagione di prosa 2012-2013. Da martedì 12 a domenica 17 marzo c'è «Servo di scena» di Ronald Harwood. Branciaroli sarà alle prese con un testo, che racconta il mestiere del teatro.

Un altro grande mattatore, Franco Branciaroli, calcherà le scene del Donizetti per la stagione di prosa 2012-2013. Da martedì 12 a domenica 17 marzo c'è «Servo di scena» di Ronald Harwood. Branciaroli sarà alle prese con un testo, che racconta il mestiere del teatro, una scelta di vita da condurre fino in fondo, fino alla fine dei propri giorni.


TEATRO DONIZETTI
STAGIONE DI PROSA 2012-2013
SERVO DI SCENA
di Ronald Harwood
traduzione Masolino D'Amico

regia Franco Branciaroli
scene e costumi Margherita Palli
luci Gigi Saccomandi

personaggi
Norman
Milady
Madge
Sir Ronald
Irene
Geoffry Thornton
Mr. Oxenby

interpreti
Tommaso Cardarelli
Lisa Galantini
Melania Giglio
Franco Branciaroli
Valentina Violo
Daniele Griggio
Giorgio Lanza

produzione CTB Teatro Stabile di Brescia e Teatro de gli Incamminati

La storia
È il 1940. Pur devastata dai bombardamenti tedeschi, Londra riesce a conservare l'aplomb che l'ha sempre contraddistinta. Come racconta Evelyn Waugh, il grande testimone di quegli anni, la vita procede: pub e ristoranti proseguono la loro attività finché non è una bomba a distruggerli, circoli e club non variano nemmeno gli orari di apertura e di chiusura; anche il teatro continua a vivere, a dispetto della stupidità che sembra sul punto di conquistare il mondo. E Shakespeare diviene poeta e profeta di un intero popolo e il teatro il suo tempio.

Il servo di scena racconta la storia di una delle compagnie eroiche e spericolate, che calcavano i palcoscenici di “quel” teatro, e del suo vecchio capocomico, un non meglio identificato “Sir”, attore shakespeariano un tempo osannato dalle folle e dalla critica. Colpito da malore proprio alla vigilia della prima del Re Lear, Sir sembra sul punto di dare forfait: sarebbe la prima volta nella sua onorata, lunghissima carriera. Ma Norman, il suo fedele servo di scena, da perfetto inglese non concepisce che non si possa andare in scena.

Sir è messo male. Non solo ha dimenticato quasi tutte le battute del testo, ma ha dimenticato persino quale testo dev'essere rappresentato: comincia a vestirsi da Otello, poi si mette a recitare il Macbeth; infine, sembra rimettersi in carreggiata, ma sono troppe le cose che non vanno. Se la prende con la moglie, Milady, una Cordelia decisamente troppo grassa; se la prende perfino con l'ennesimo bombardamento tedesco, che scambia per l'effetto-temporale giunto però troppo presto.

Dopo numerosi esilaranti contrattempi, Sir si sente di nuovo male e, al termine dello spettacolo, mentre gli altri attori (compresa sua moglie, Milady) se ne vanno a casa, solo il buon Norman lo assiste. Sir, capendo di essere in punto di morte, gli consegna la propria autobiografia, una specie di testamento spirituale in cui ringrazia tutti i membri della sua compagnia, lodandoli uno per uno, dal primo all'ultimo, tranne - guarda caso - proprio il suo servo di scena. Chissà perché, si è dimenticato proprio di lui.

Omaggio all'Inghilterra e a Shakespeare, Il servo di scena è soprattutto un inno al teatro, alla sua capacità di resistere in tempi difficili, alla sua insostituibilità. Nella figura del servo, Norman trapela la ragione profonda della sua forza: il teatro è invincibile perché non ha padroni, non cerca ricompense, è invincibile perché la ragione profonda della sua esistenza sta nella sua gratuità.


Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro Donizetti
da lunedì a sabato dalle ore 13.00 alle ore 20.00
nei giorni di spettacolo pomeridiano dalle ore 14.00 alle ore 15.30
tel. 035.4160601/602/603
da euro 11.00 a euro 30.80

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