Il conservatore Valagussa lascia
«Divergenze con Rodeschini»

Il conservatore dell'Accademia Carrara Giovanni Valagussa ha inviato ieri a Palafrizzoni una lettera ufficiale chiedendo di essere trasferito. Il motivo: «Divergenze di vedute nella gestione della pinacoteca con il direttore Maria Cristina Rodeschini».

Il conservatore dell'Accademia Carrara Giovanni Valagussa ha inviato ieri a Palafrizzoni una lettera ufficiale chiedendo di essere trasferito. In poche parole si dimette da conservatore e chiede di andarsene. Il motivo protocollato nella lettera: «Divergenze di vedute nella gestione della pinacoteca con il direttore Maria Cristina Rodeschini».

«La notizia della drastica decisione di Giovanni Valagussa di lasciare il ruolo di Conservatore dell'Accademia Carrara desta preoccupazione, ma non sorpresa ha commentato Nadia Ghisalberti della Lista Bruni -. I problemi irrisolti accumulati in questi anni hanno probabilemente determinato una simile scelta. Ma, visto che la nostra Pinacoteca si avvicina alla riapertura, questo è un momento particolarmente delicato: occorre affrontare un passaggio difficile, come la gestione delle opere durante il riallestimento e la scelta delicatissima di come comunicare in un contesto internazionale la riapertura della Carrara».

«L'addio di Valagussa fa venir meno la persona che meglio conosce il patrimonio della Carrara. Perdere oggi le competenze di Valagussa sarebbe un grave colpo per il futuro della nostra pinacoteca. Possiamo permettercelo? Io dico di no - aggiunge Ghisalberti -. Occorre approfondire i motivi che hanno portato Valagussa a una decisione così drastica che, immaginiamo, certo non avrà preso a cuor leggero. E, soprattutto, occorre ricomporre la frattura».

Infine l'appello: «L'Amministrazione e il Consiglio di Amministrazione della Carrara mettano in campo ogni azione possibile per far sì che il dott. Valagussa, in quest'ultimo anno, sia presente con le sue irrinunciabili competenze. Altrimenti ne risentirà non solo la futura Accademia Carrara ma l'intera città, che sarà privata di una professionalità fondamentale in un passaggio così significativo come lo è la riapertura della Pinacoteca».

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