Missiroli al Premio Bergamo
«Felice, vincere mi dà coraggio»

Il vincitore del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo è Marco Missiroli, con «Il senso dell'elefante». Allude, con molto fair play, all'«incidente» occorso, con la divulgazione anticipata del nome del vincitore, il presidente del Premio, Massimo Rocchi.

Il vincitore di questa XXIX edizione del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo è, come ormai noto, Marco Missiroli, con «Il senso dell'elefante» (Guanda, 2012). Allude, con molto fair play, all'«incidente» occorso, con la divulgazione anticipata del nome del vincitore, il presidente del Premio, avvocato Massimo Rocchi, introducendo al Ridotto Gavazzeni del teatro Donizetti (pieno), la cerimonia di premiazione.

«È successo qualcosa di diverso rispetto al programma - esordisce Rocchi - che però non modifica la sostanza del Premio». Il nostro giornale infatti ha anticipato la notizia del vincitore del Premio, dopo che era stata diramata per errore alla stampa una mail con allegata la foto del primo classificato.

Di conseguenza è saltato, essendo venuta meno la suspense, il previsto spoglio in diretta delle schede di voto. «Apprezziamo - aggiunge il presidente - il gesto degli altri scrittori, che sono venuti comunque, nonostante sapessero già di non aver vinto». Assente, in effetti, solo Isabella Santacroce.

«La genuinità, democraticità, virtuosità del Premio - continua Rocchi - non sono in nulla intaccate. Manca solo lo spoglio in diretta delle schede, che tornerà l'anno prossimo». Porta i saluti del Comune, tra i fondatori del Premio, l'assessore alla Cultura e Spettacolo Claudia Sartirani, che ricorda come i libri siano «un tassello importante per la candidatura della città a capitale della Cultura 2019», e annuncia, per la prossima edizione del Premio, il trentennale, un concorso che «premi un libro su Bergamo, ispirato a Bergamo, pubblicato a Bergamo».

I saluti di Confesercenti, altro cofondatore dell'istituzione, sono invece porti dal vicepresidente Elena Fontana. I risultati analitici delle votazioni sono comunicati da Flavia Alborghetti, segretario generale dell'Associazione: vince, dunque, Missiroli con 96 voti. Segue Christian Raimo, «Il peso della grazia», 44 voti. Terzo, 42 voti, «Vanagloria» di Hans Tuzzi; quarto «Falene» di Eugenio Baroncelli (15 preferenze). Chiude «Amorino» di Isabella Santacroce, 9 voti.

Il premio di 2.500 euro viene consegnato al vincitore da Rocchi e Sartirani. «È un gran godimento vincere un premio - dichiara il giovane scrittore riminese - non credete a chi dice il contrario. Un premio dà coraggio, aiuta ad andare avanti».

A Bergamo «mi sono trovato molto bene», l'incontro alla Tiraboschi è stato «sanguigno», quello con la scuola «fantastico». Durante il primo una lettrice l'aveva tacciato d'essere «cinico», ricorda Max Pavan, giornalista di BergamoTv che ha condotto la serata. «È un libro molto duro - spiega Missiroli - con un finale non certo da Mulino Bianco. Ma è il finale naturale, che ho scelto contro l'altro, che avevo in testa, buono per i benpensanti».

Anche questo un romanzo «di espiazione», diversi personaggi sembrano avere qualcosa da redimere. «Tutti i miei libri - continua Missiroli - sono traversati dal senso di colpa e dal tema dell'espiazione. Appartiene alla mia cultura cattolica». Progetti in cantiere? «Non sto scrivendo. L'elefante è stato pachidermico, si è portato via tanto».

Poi Pavan intervista gli altri finalisti presenti, l'attore e doppiatore Niseem Onorato legge stralci, a turno, dei rispettivi romanzi. Nel corso della cerimonia, premiati anche i due migliori giudizi critici espressi dalla Giuria Popolare, categoria singoli e scuole. Per i primi vince Simona Cantoni, premiata dalla Fondazione della Banca Popolare di Bergamo nella persona di Antonio Parimbelli. Per le scuole si è imposto il gruppo di lettura «Dalla parte di lei» dell'Istituto Paolina Secco Suardo di Bergamo.

Vincenzo Guercio

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