Cultura e Spettacoli
Giovedì 12 Marzo 2009
Grande ritorno di Clint Eastwood
E per ridere c'è Ficarra e Picone
Ancora grande cinema nelle sale bergamasche. Per questo finesettimana sono tre in particolare le uscite da non perdere. Torna Clint Eastwood con «Gran Torino» e si ride con Ficarra e Picone con «La matassa». Per i fan di Vincent Cassel arriva anche il francese «Nemico pubblico n.1». Scopri le trame e guarda i trailer on line
Questa la stoira: Walt Kowalski è un reduce della Guerra di Corea dal carattere burbero e spavaldo. Meccanico in pensione, l’uomo riempie le sue giornate facendo dei piccoli lavori di riparazione, bevendo birra e recandosi una volta al mese dal barbiere. Nonostante l’ultimo desiderio espresso dalla moglie, ormai deceduta, fosse che il marito si confessasse, per Walt - che tiene il suo fucile M-1 sempre pronto e carico - non c’è nulla da confessare. E non c’è nessuno di cui si fidi, ad eccezione del suo cane Daisy. Le persone che un tempo erano i suoi vicini di casa sono ormai quasi tutte morte oppure si sono trasferite altrove e sono state sostituite da immigrati provenienti dal sudest asiatico, che lui disprezza. Unici affetti rimasti: un garage pieno di attrezzi che non servono più e una smagliante Ford Gran Torino del ’72. Un tesoro per Walt, fino alla notte in cui, il figlio dei vicini, tenta di rubargli l’auto. A quel punto Walt si sente in diritto di agire ma, scoprirà, una verità completamente inaspettata. Una situazione che, invece, di aumentargli l’odio per i vicini asiatici lo porterà a stringere un’amicizia improbabile che cambierà, per sempre, la sua vita.
Clint Eastwood è il regista ed il protagonista di Gran Torino, che segna il suo ritorno come attore dopo Million Dollar Baby, Oscar come Miglior Film nel 2005. L’ultimo lavoro di Eastwood è un film scarno, quasi brutale, come il cineasta non faceva da anni. Personalissimo e quanto mai attuale. Nell’anno della vittoria di Obama, sullo sfondo del peggior disastro economico che l’America attraversa dagli anni ’30 a oggi, il suo film ambientato in un paesino dell’hinterland di Detroit, è la summa di una terra lacerata da una crisi automobilistica e da licenziamenti. Ma soprattutto dall'ignoranza e dall'intolleranza. «Ho interpretato un uomo – ha detto Eastwood – che in un certo senso è metafora della macchina che tanto ama, la Gran Torino. Roba di altri tempi, ma che è, anche, in grado di cambiare. Vedo troppi soldati e poliziotti estremi al cinema, ma i tempi in cui viviamo non sono fatti per ammazzare. È il momento sicuramente di pene appropriate, ma anche di sistemi educativi e coraggio nella comprensione degli altri».
Per chi invece punta sulla commedia, al cinema c'è un film italiano tutto da ridere. È «La matassa», che Ficarra e Picone, due cugini – cresciuti come fratelli e che non si parlano da più di vent’anni - devono sbrogliare. Figli di due fratelli, il dissidio tra Gaetano (Ficarra) e Paolo (Picone), inizia con una lite annosa. Da allora in poi la loro vita prende strade diverse. Solo nei ricordi, di quel meraviglioso periodo che è l’infanzia e poi l’adolescenza, resistono ancora quei sentimenti che li legarono un tempo. Ma oggi, quando i due hanno più di trent’anni, l’indifferenza e l'antipatia regnano sovrane. I due vengono rimessi in contatto dalla socia in affari di Paolo, Olga (Safroncik). Questa però, più che un’occasione di pace, viene vista da Gaetano come la scintilla che fa rinascere in lui il desiderio di vendicare il padre. Ma come fare? L’approsimazione del piano di Gaetano e l’inettitudine di Paolo condurranno i due in una serie di disavventure. «La Matassa - raccontano Ficarra e Picone – è una storia siciliana, ma potrebbe essere rappresentativa di un costume nazionale: in fondo, in quali famiglie non ci sono liti o problemi?».
Infine un altro film «a puntate», primo di due pellicole (il secondo esce il 17 aprile) dedicate alle gesta di Jacques Mesrine, l’ultimo dei grandi gangster francesi. «Nemico pubblico n.1» è un insieme di azione ed emozioni, senza per questo rinunciare alla fedeltà dei fatti realmente accaduti. Negli anni 70 Jacques Mesrine era stato nominato infatti «nemico pubblico numero 1», cosa che, a quanto pare, gli fece grande piacere, perché Jacques Mesrine amava i gesti clamorosi e la celebrità, sia se si trattava di evadare da un tribunale con il giudice come ostaggio, o di rilasciare interviste ai giornali più importanti.
Mega produzione francese, da 80 milioni di dollari, la storia di Mesrine ha intrigato tutti i più grandi attori francesi, ma il produttore Thomas Langmann, che ha lavorato circa dieci anni per questo progetto, ha sempre voluto Vincent Cassel (che per interpretare questo personaggio non ha esitato ad ingrassare più di 20 kg).
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