Giovedì 18 Giugno 2009
Le case e i volti della Val Imagna
nelle immagini di Pepi Merisio

Le case dell'Imagna: la Cà, segno forte nel territorio, un tratto inconfondibile nel quale il montanaro condensava sforzi e fatiche. La Cà, per proteggersi dalle intemperie, per sentirsi sicuro, per viverci con la famiglia e aspettando con ansia che il primogenito, il «bocia», gli desse un nipote nel quale identificare la sua speranza nel futuro. La Cà, dove riporre le proprie modeste robe e conservare la memoria.
Alcune di queste case sono da considerare monumenti, come la Cà Regorda di cui Merisio offre una immagine che non è facile dimenticare. Tra i testi che accompagnano il nuovo libro di Merisio c'è anche quello di un noto architetto, Cesare Rota Nodari. Anche per Rota Nodari la Valle Imagna è un «luogo dell'anima», dove si sofferma, a partire da Arnosto, esempio di un recupero purtroppo non rispettoso delle strutture originali, sui criteri costruttivi ai quali ricorrevano i valligiani. Giorgio Locatelli, presidente del Centro Studi Valle Imagna, è autore dell'introduzione: «Ogni pagina - scrive - offre un'infinità di punti di riflessione, poiché ciascuna fotografia è il preludio di una storia, l'indice nascosto di molti altri argomenti, che si rivela una ricchezza di fonti per coloro che sanno cogliere l'anima delle varie situazioni così mirabilmente e intimamente indagate».
e.roncalli
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