Il mandolino non è napoletano
Nacque a Bergamo con gli Zanni

Il mandolino uno strumento napoletano? Nulla di pià falso, caso mai bergamasco e bresciano. Lo sostiene Ugo Orlandi, bresciano, mandolinista di fama mondiale, docente al Conservatorio di Padova e presidente della Estudiantina di Bergamo.

Il mandolino uno strumento napoletano? Nulla di pià falso, caso mai bergamasco e bresciano. Lo sostiene Ugo Orlandi, bresciano, mandolinista di fama mondiale, docente al Conservatorio di Padova e presidente della Estudiantina di Bergamo, l’orchestra di strumenti a plettro che è rinata un anno fa dopo che fino agli Anni Cinquanta del Novecento fu una presenza importante per la cultura musicale bergamasca (tra i suoi componenti anche quel Benvenuto Terzi che fu uno dei più grandi chitarristi del mondo, che tra i suoi amici ed estimatori contava il celebre Segovia).

«Si afferma che il mandolino sia uno strumento tipicamente napoletano - dice Orlandi in un'intervista a Paolo Aresi pubblicata su L'Eco di Bergamo in edicola il 20 agosto -. Non è vero. Il mandolino è stato portato a Napoli nel Cinquecento dagli Zanni, dagli attori della commedia dell’arte. Erano bergamaschi. E il mandolino è stato per secoli uno strumento tipicamente lombardo, e specialmente bresciano e bergamasco. Si può affermare che la maggior parte delle famiglie bergamasche nel corso dell’Ottocento avessero un mandolino».

Per saperne di più leggi L'Eco in edicola il 20 agosto

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