Con un concerto in più
torna il Festival organistico

Con un concerto straordinario di Daniel Roth, organista titolare di Saint-Sulpice a Parigi, prende il via venerdì 2 ottobre alle 21 nella Basilica di Santa Maria Maggiore la 17ª edizione del Festival Organistico Internazionale «Città di Bergamo». La manifestazione è salita alla ribalta delle cronache musicali europee per l’altissima qualità della proposta e il particolare taglio artistico: la rassegna privilegia la possibilità di dialogo fra il musicista e il pubblico.

Sei concerti
L’edizione di quest’anno segna il ritorno in Cattedrale, una delle sue sedi storiche, rimasta chiusa per oltre 5 anni a causa delle straordinarie scoperte archeologiche che hanno gettato nuova luce sull’intera storia della città.

Per festeggiare l'evento l’Associazione Vecchia Bergamo, ideatrice della rassegna, ha deciso di aumentare il numero dei concerti, da cinque a sei, utilizzando così tutti gli strumenti resisi disponibili grazie alla generosa collaborazione delle singole parrocchie e comunità. Con il ritrovato organo Felice Bossi della Cattedrale, il bouquet degli strumenti torna a riequilibrarsi, trovando un perfetto bilanciamento tra quelli più antichi a trasmissione meccanica (L’anonimo seicentesco del Giglio, il Serassi di Pignolo ed, appunto, il Bossi del Duomo) con altrettanti a trasmissione elettrica (il Vegezzi Bossi della Basilica, il Balbiani delle Grazie ed il Mascioni di Sala Piatti).

Il cartellone
Il cartellone è di rara qualità, con un gruppo d’artisti internazionali di primissima grandezza, mantenendo ben vive le imprescindibili linee guida che hanno fatto la fortuna della manifestazione: focus sulla personalità dell’interprete, centralità dell’arte dell’improvvisazione, proposte inedite.

Ingresso libero
Tutti i concerti sono a ingresso libero e gratuito. Per info: Associazione Vecchia Bergamo, tel 035.213009, www.organfestival.bg.it

Il dettaglio
La stagione si apre in Basilica di Santa Maria Maggiore, venerdì 2 ottobre, con un nome di grande fascino ed assoluto richiamo, Daniel Roth, titolare dell’organo Cavaillé-Coll di Saint Sulpice a Parigi, lo strumento che vide sul suo scranno per lunghissimi anni (oltre un secolo in due!) nientemeno che Charles-Marie Widor e Marcel Dupré. Il maestro transalpino è oggi considerato uno dei più grandi virtuosi di tutti i tempi, profondo conoscitore dell’arte di trascrivere e di comporre, ma soprattutto formidabile improvvisatore, nel solco della migliore tradizione sinfonica francese. Il programma condensa in modo mirabile tutte queste sue caleidoscopiche sfaccettature espressive, chiudendosi in bellezza con la rara esecuzione integrale di una sinfonia di Vierne.

Per il martedì successivo, 6 ottobre, trattandosi di un giorno assolutamente speciale per il Festival, da sempre programmato solo di venerdì, abbiamo voluto organizzare qualcosa di altrettanto speciale: un evento unico, particolarissimo, nel nome dell’amore che da sempre nutriamo per l’arte dell’improvvisazione, e per tutte quelle esplorazioni creative che uniscono, in modo credibile e consistente, esperienze e tradizioni anche lontane, ciò che oggi è di gran moda definire ‘contaminazioni’. In Sala Piatti sarà nostro ospite Wayne Marshall, il celebre e carismatico direttore d'orchestra d’origine caraibica, salito alla ribalta nel mondo della classica per le sue originalissime interpretazioni, piene di contagiosa vitalità. Al centro della serata ovviamente i generi a lui più cari, come musical e jazz, con una delle due sessioni d’improvvisazione basata su temi di Bernstein e Gershwin.

Venerdì 9, sul monumentale organo Serassi di S.Alessandro della Croce in Pignolo, sarà protagonista un'altra figura di spicco nel panorama organistico internazionale, Jacques van Oortmerssen, successore di Gustav Leonhardt alla Waalse Kerk di Amsterdam. Grande comunicatore, interprete d’estrema ecletticità, il maestro olandese è anche un ammiratissimo docente, richiamando a sé, ogni anno, frotte di giovani musicisti da tutte le parti del mondo. La serata vuol ricordare con spigliatezza i noti anniversari di Haendel (250° della morte) e di Mendelsshon (200° della nascita), alternando rarità a brani assai celebri, in un percorso storico dalle coordinate molto chiare ed attraenti, impreziosito dalla piccola licenza poetica di Saint-Saëns e dall’immancabile improvvisazione finale.

Una settimana dopo, venerdì 16, in quel piccolo gioiello architettonico che è la Madonna del Giglio, presenteremo una vera e propria ‘chicca’ musicologica. L’organista Aaron Edward Carpenè, d’origine australiana, ora operante a Roma, illustrerà con parole e musica - attraverso la collaudata formula dei due concerti-conferenza, con pari programma, in orari diversi - il frutto dei suoi appassionati studi sui manoscritti di musica rinascimentale custoditi presso la Biblioteca Jagielloniana di Cracovia, una delle più antiche della vecchia Europa (1364). Un repertorio che troverà perfetta empatia nel temperamento inequabile del prezioso strumento del Giglio.

Il quinto appuntamento, venerdì 23 nella Chiesa delle Grazie, è quello dedicato ad un giovane vincitore di Concorso Internazionale. Finalmente, dopo dodici anni e ben cinque edizioni in cui il primo premio d’improvvisazione non veniva assegnato, lo scorso anno il Grand Prix de Chartres (Fra) - in assoluto il Concorso più prestigioso al mondo per qualità e tradizione - ha trovato un degno vincitore: si tratta di David Franke, primo tedesco nella storia ad aggiudicarselo. Franke è stato allievo di Jurgen Essl e Ludger Lohmann in quella fucina di talenti che risponde al nome della Musikhochschule di Stoccarda, ricorderete, nostra ospite a Bergamo al gran completo lo scorso anno. Nel suo programma, ovviamente, l’improvvisazione fa la parte del leone, ma il filo conduttore - la variazione nel romanticismo tedesco - ha un chiaro punto di partenza in Mendelssohn, proseguendo così idealmente il recital celebrativo di van Oortmerssen.

Gran chiusura con la festa per la Cattedrale, venerdì 30 ottobre, chiamando in campo un mito vivente della musica barocca, Kenneth Gilbert, il cembalista ed organista canadese che con i suoi studi e le sue esecuzioni ha profondamente influenzato tutta l’interpretazione tastieristica della seconda parte del secolo scorso. Un grandissimo onore per noi, un’opportunità d’ascolto unica per i tanti giovani che, all’organo, l’hanno forse potuto ascoltare solo in una delle sue innumerevoli incisioni. Segnaliamo che la serata, su proposta dei Rotary Club Orobici, sarà occasione per informare e raccogliere fondi in favore del progetto internazionale ‘Polio Plus’, giunto ad una fase cruciale: quella di esser ormai ad un passo dall’estirpare definitivamente la terribile malattia dal pianeta, mancando all’appello solo 4 paesi, Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan. Non è la prima volta che ben volentieri collaboriamo con Associazioni di puro volontariato a fini di nobile beneficenza, e confidiamo sinceramente nella generosità e nella sensibilità del mondo musicale che ci frequenta per contribuire all’importante ed ambizioso traguardo Rotariano.

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