Sabato 11 ottobre alle 17, nel salone Furietti della Biblioteca «Angelo Mai» in Piazza Vecchia, l’Associazione Premio nazionale di narrativa Bergamo conferirà allo scrittore e studioso vicentino Luigi Meneghello il premio «Il Calepino» 2003.
La cerimonia sarà introdotta dal direttore della Biblioteca Giulio Orazio Bravi e vedrà gli interventi dell’autore insignito e degli scrittori e critici Mimma Forlani e Lucio Klobas.
A consegnare «Il Calepino» 2003 sarà quest’anno il presidente dell’Associazione Premio Nazionale di Narrativa Bergamo, Carlo Simoncini. Gli intermezzi musicali interpretati dal soprano Maria Zilocchi e dal pianista Daniele Trivella contribuiranno alla riuscita dell’evento, che si concluderà con un piccolo rinfresco offerto dalla Cooperativa Città Alta.
Recente creatura dell’Associazione Premio nazionale di narrativa Bergamo, «Il Calepino» si propone di tributare ogni anno a un letterato di chiara fama una sorta di «premio alla carriera», un riconoscimento pubblico dei suoi meriti culturali e artistici nella cultura italiana ed europea contemporanea.
Con il 2003 il premio giunge alla terza edizione con una fisionomia più definita e notevolmente arricchito nella dotazione. All’appuntamento di quest’anno con «Il Calepino» è affidato tra l’altro il compito di «inaugurare» una stagione cruciale per il Premio Nazionale di Narrativa Bergamo - quella del ventennale - per la quale sono in fase di studio varie iniziative, destinate sia ad approfondire il significato della manifestazione orobica nel panorama italiano, sia a ricordare la prestigiosa figura di Giuseppe Pontiggia, coinvolto fin dall’inizio nell’avventura del Premio Bergamo come componente del Comitato scientifico.
Nel 2001 la prima edizione del premio «Il Calepino» aveva insignito il poeta e critico Edoardo Sanguineti. Lo scorso anno la scelta era invece caduta sul poeta Franco Loi, grande cantore della Milano popolana del dopoguerra. Per la terza edizione de «Il Calepino» non è stata difficile la decisione di premiare Luigi Meneghello, scrittore anomalo e programmaticamente fuori delle mode, ciononostante molto noto anche fuori dei confini del «suo» Veneto, cornice di tanti itinerari nella lingua e nella memoria.
(04/10/2003)
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