Addio a Philip Seymour-Hoffman
Il mondo di Hollywood è sotto schock

Hollywood è sotto shock: Philip Seymour Hoffman, il premio Oscar per Capote, è stato trovato morto nel bagno al quarto piano del suo appartamento da 11.000 dollari al mese del West Village. Probabile overdose, ha fatto sapere la polizia.

Hollywood è sotto shock: Philip Seymour Hoffman, il premio Oscar per Capote, è stato trovato morto nel bagno al quarto piano del suo appartamento da 11.000 dollari al mese del West Village. Probabile overdose, ha fatto sapere la polizia.

Era stato un amico, preoccupato perché non riusciva a raggiungerlo, a scoprire il cadavere dell’attore a metà mattinata, la siringa apparentemente ancora infilata nel braccio, vicino al cadavere buste di eroina con il marchio dell’Asso di Picche e dell’Asso di Cuori.

Hoffman, proprio come l’autore di A Sangue Freddo che nel 2006 gli aveva fatto vincere gli Academy Awards, aveva avuto in passato gravi problemi di droga e in maggio si era fatto ricoverare una decina di giorni in riabilitazione per abuso di eroina: “Ero caduto dal carro”, aveva spiegato in una intervista dopo esser rimasti “pulito” per 23 anni.

Da allora pareva che tutto fosse tornato a posto visto che l’attore stava per imbarcarsi per un nuovo set in Europa. Una piccola folla si è radunata sotto la casa al numero 35 di Bethune Street, subito cordonata dalla polizia. Un uomo ha deposto una rosa rossa sui gradini dell’edificio, è arrivata una ragazza, l’ultima compagna dell’attore. Increduli gli amici: “L’avevo visto questa settimana in strada, dopo che aveva lasciato le figlie alla nostra scuola. Mi sembrava in forma, sono senza parole”, ha commentato su Twitter Richard Turley, direttore creativo di Business Week. Hoffman aveva tre bambine: sarebbe dovuto andare a prenderle oggi a casa della madre ma non si era presentato all’appuntamento e lei aveva dato l’allarme.

Sotto shock e listati a lutto i commenti: la notizia ha raggiunto molti vip mentre si recavano allo stadio per il Superbowl, l’evento sportivo per cui l’America si ferma e che quest’anno si gioca per la prima volta a East Rutherford di fronte a New York. “Era il migliore”, ha commentato su Twitter l’amico e collega James Franco, mentre Jim Carrey, palesemente devastato, ha invocato la memoria del “Caro Philip, bella, bellissima anima. Per i più’ sensibili tra noi il rumore può essere troppo”.

Nato nel 1967 in una famiglia middle class nello stato di New York, Philip Seymour aveva sfondato negli anni Novanta con film come Happiness, Boogie Nights e The Big Lebowski. L’Oscar di Capote era arrivato nel 205, in aggiunta al quale l’attore aveva collezionato nomination come non protagonista per Charlie Wilson’s War, Doubt e The Master. Philip aveva voluto fare l’attore dopo aver visto a 12 anni una produzione locale di “All My Sons”: “Fu l’esperienza che mi cambiò per sempre”, aveva raccontato in una intervista al New York Times: “Un miracolo. Ma questo tipo di amore così profondo per lo spettacolo ha un prezzo: recitare è una tortura perchè è sai che è una bellissima cosa. Desiderarla è facile. Cercare di essere grande, questa è la tortura”. (ANSA).

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