Bergamo rimane senza concerti dei big
In città stagione già chiusa a giugno

Se ancora esiste, il «comitato notti tranquille» stia sereno: niente frastuono da concerti pop in città per luglio e agosto. Si va via lisci col solo chiacchiericcio da dehors.

Poca musica anche agli «estivi», solo intrattenimenti. A dispetto delle fantasie la realtà parla chiaro. Tutto quello che ha risuonato in città, in particolare al Lazzaretto, si è spento nella notte del solstizio d’estate, il 21 giugno con la messa in scena di «Skeye» il progetto originale su musiche dell’Alan Parson Project. Prima l’Happening delle cooperative sociali, con Diodato, Ghemon, Modena City Ramblers e poco altro, poi la sortita estiva di «Bergamo Jazz» con il quintetto di Fresu e due buone orchestre bergamasche, quella del Cdpm e la JW Orchestra. Fine. Per i prossimi mesi in città non è previsto nulla.

Ormai ripetiamo come dischi rotti che un tempo da qui son passati, Dylan e i Radiohead, Elton John e i Devo, i Dream Theater, Elliott Murphy, Mink deVille, e ancora tutti i «cantautori a teatro», Dalla, Fossati, Capossela, Vasco allo stadio, Ligabue, Litfiba, Ramazzotti, Pausini, Carmen Consoli, Ferro e Jovanotti, Subsonica, Ennio Morricone, J-Ax e gli Articolo 31, Youssou N’Dour, Goran Bregović, tanti altri ancora. Che c’era di strano allora? 

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