«Braccialetti rossi»: boom totale
Francesco Facchinetti canta la sigla

L’album con la colonna sonora di «Braccialetti rossi» è stato pubblicato dalla casa discografica Carosello in gennaio, prima in versione digitale e poi nei negozi: è al secondo posto della classifica delle compilation più vendute.

L’album con la colonna sonora di «Braccialetti rossi» è stato pubblicato dalla casa discografica Carosello in gennaio, prima in versione digitale e poi nei negozi: è al secondo posto della classifica delle compilation più vendute.

Niccolò Agliardi, firme prestigiosa tra gli autori italiani, è il direttore musicale e il compositore (con la sua band The Hills) delle nove canzoni inedite contenute nella compilation. I brani sono interpretati da lui stesso, Francesco Facchinetti, Ermal Meta, Il Cile, Simone Patrizi, Edwyn Roberts e Greta. Gli inediti si alternano a cinque grandi successi di Laura Pausini, Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Emis Killa e Emma Marrone, che hanno affidato a «Braccialetti rossi» alcune delle loro più significative canzoni, da «Ogni volta» di Vasco Rossi a «Non me lo so spiegare» di Tiziano Ferro. Completa il disco un brano di Marco Velluti, il tutto intervallato da musiche originali di Stefano Lentini.

Il primo singolo estratto dalla colonna sonora è stato «Braccialetti rossi (io non ho finito)», scritto e cantato da Niccolò Agliardi, accompagnato da un videoclip che propone scene della serie, sequenze inedite e momenti del dietro le quinte. Il secondo singolo estratto è stato «Conta», in radio dal 12 febbraio: la canzone è uno degli inediti scritti da Agliardi ed è interpretata da Francesco Facchinetti, che torna sulle scene musicali dopo sette anni di assenza.

Francesco Facchinetti confessa: «Quest’estate ricevo una telefonata, era il mio amico Niccolò Agliardi. Mi chiede di partecipare a un progetto: “Braccialetti rossi”. Mi parla, con il suo tono pacato, di una serie televisiva che ha come protagonisti dei ragazzi speciali uniti da una strada in salita che dovranno trascorrere insieme: la strada della malattia. Nik, come lo chiamo io, mi dice che sta scrivendo la colonna sonora della serie e che vorrebbe fare una cosa con me, mi chiede di tornare a cantare. Io gli dico che ho smesso, non è più roba per me. Mi chiede di pensarci, di ascoltare il pezzo e di decidere in tranquillità. Mi gira l’mp3, lo apro, alzo il volume e ascolto. Ci ho messo mezzo secondo a capire che quella cosa non potevo non farla».

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