«Canto per confortare Bergamo»
In migliaia seguono il concerto di Noa

La cantante israeliana in diretta sui canali Facebook di Bergamo Jazz e I-Jazz per l’ospedale Papa Giovanni. La replica alle 23.15 su Rai Uno.

Quasi 4 mila bergamaschi hanno seguito in diretta streaming nella serata di sabato 4 aprile (a partire dalle 19) il concerto della cantante israeliana Noa per l’ospedale Papa Giovanni XXIII. La cantante dedica un concerto all’ospedale Papa Giovanni XXIII in diretta sui canali Facebook di Bergamo Jazz e I-Jazz. Si è presentata in compagnia del suo chitarrista stabile Gil Dor per un aiuto speciale all’ospedale di Bergamo e quindi a tutti i bergamaschi che soffrono in quest’epoca di Covid 19. Le raccolte di fondi destinate interamente all’ospedale saranno indirizzate al Cesvi. L’iniziativa si collega a un lontano e speciale rapporto di Noa con Bergamo. Da alcuni giorni nella sua pagina Facebook (all’anagrafe Achinoam Nini) ha postato un toccante video sul suo dolore per il dramma di Bergamo con riferimento al suo legame con la città: nel 2000, girò per le vie di Città Alta «La vita è bella», videoclip sulla canzone di Nicola Piovani, per l’omonimo film di Roberto Benigni. L’abbiamo intervistata.

Che cosa si ricorda della sua visita a Bergamo in occasione del videoclip «La vita è bella»?

«È stata una bellissima esperienza. Bergamo ha un centro storico delizioso: abbiamo trascorso due giorni di riprese ed eravamo felici e rilassati. Il video è stato poi visto da milioni di persone e mi ha accompagnato negli ultimi 20 anni della mia vita. Quindi posso dire che realmente Bergamo è una parte di me!».

Come le è venuta l’idea dell’iniziativa per l’ospedale Papa Giovanni XXIII?

«Volevo fare qualcosa per l’ospedale di Bergamo, dopo che ho saputo quello che stava accadendo in città. Il mio manager, Pompeo Benincasa, ha quindi fatto da tramite con il festival Bergamo Jazz per organizzare questo concerto virtuale».

Lei è sempre stata in prima linea per promuovere la pace, contro chi alimenta i conflitti, di qualsiasi origine, religiosa, o politica ed economia. Cosa pensa di questa pandemia Covid 19?

«Su quanto sta avvenendo nel mondo oggi è già stato detto molto. È un momento molto buio, con così tante persone isolate l’una dall’altra, dai propri cari, dalle loro fonti di reddito. Sono sicura che molte persone stanno iniziando a sentire una grande pressione, fisica ed emotiva, stress, preoccupazione, incertezza, preoccupazione per gli anziani, per i genitori, i familiari... Per molti ci sarà violenza domestica, depressione, un senso di svalutazione di sé stessi e anche di futilità. Questi sono tempi molto difficili per l’umanità, ma voglio credere che riemergeremo rafforzati da questa esperienza senza precedenti, con una migliore comprensione di quanto sia inutile perdere il poco tempo che abbiamo su questa terra combattendo e odiando e di quanto, invece, siano fondamentali la sopravvivenza, la collaborazione, la solidarietà. E quanto sia importante rispettare l’ambiente, essere umili, generosi e gentili. C’è molto da imparare. Saremo in grado di capire la lezione che Covid19 ci sta impartendo? Questa è la domanda».

Che contributo può dare la musica a questa e a molte altre situazioni difficili?

«In questo momento sento che il mio ruolo è quello di ispirare, confortare, infondere amore e luce nel cuore degli ascoltatori. Non è il momento di urlare, di arrabbiarmi o agitare i pugni, anche se in questi giorni provo molte emozioni contrastanti e spesso turbolente. Ma ora preferisco sussurrare, abbracciare e sorridere».

Lei è stata la prima israeliana a cantare in San Pietro davanti al Papa, viene invitata dai palestinesi che sono in guerra col suo Paese, o ai concerti con pubblico interamente arabo. Si sente una musicista «contro»?

«No, non sono “contro”. Sono una cantante “per”».

Quale messaggio vuole portare con la sua musica, con i suoi concerti?

«Ama tuo fratello come ami te stesso... allarga il tuo senso di identità per includere gli altri e il mondo... sono tutti in te, tu sei in loro. Pensa, non avere paura. Ama, ascolta, sii generoso, umile, curioso, gentile».

Bergamo è una città molto ricca di tradizioni musicali: conosce le opere di Donizetti?

«Conosco qualcosa ma non ancora in modo approfondito. Da oggi mi documenterò meglio e ascolterò».

Per il concerto delle 19 in streaming si può seguire anche la diretta YouTube di Noa, il link Fb facebook.com/AchinoamNini, Instagram @noa_nini. L’evento sarà trasmesso in differita alle 23,15 su Rai Uno.

Per aderire alla raccolta fondi a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII attivata da Cesvi si possono fare donazioni collegandosi al sito: https://www.gofundme.com/f/emergenza-covid-cesvi-per-bergamo.

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