Donizetti, debutta «La Scala di seta»
Serata di gala con gli chef - Foto e video

Venerdì 4 dicembre la prima dell’opera «La Scala di seta». Ecco una carrellata di immagini con l’arrivo degli ospiti e degli chef stellati al Teatro Donizetti.

«La Scala di seta» di Rossini (in replica domenica alle 15,30) è la farsa con cui il ventenne pesarese si consacrò sulle scene veneziane. Composta su libretto di Giuseppe Foppa, apparve immediatamente una conferma degli altri tre successi del Pesarese: nuova, fresca e irresistibile nel ritmo. Le stesse prerogative che ne fanno un gioiello anche oggi. E dire che il soggetto non era esattamente nuovo: risale all’opera-comique francese, prima ancora era in una storia inglese di Garrick, e infine, curiosamente, è la stessa vicenda de «Il matrimonio segreto» di Cimarosa. Un titolo considerato allora classico e indiscusso: Cimarosa e Paisiello erano i giganti della sacra tradizione, modelli a cui si guardava più che altro per constatare quanto fosse scaduto il teatro allora. Ma della somiglianza nessuno si accorse, prevalse l’entusiasmo per Rossini e la sua «Scala».

La trama, la riassume il regista Damiano Michieletto, regista cult, variamente classificato come «esagerato», «sfrontato», «tenero», «inventivo»: «Sposata di nascosto dal tutore, Giulia di giorno fa la fanciulla da marito e di notte fa salire in camera il suo Dorvil con la famosa scala di seta. Una situazione che innesca inganni e sotterfugi di solito nascosti dietro pareti o paraventi. Io ho fatto il vuoto, ho disegnato sul pavimento solo la pianta della casa in modo che lo spettatore abbia la visione completa e non censurata di quel che accade in ogni luogo. Muri, porte e finestre esisteranno solo per i cantanti».

Damiano Micheletto, 40 anni veneziano, è una sorta di ciclone Rossini tra i registi lirici: questa regia è stata realizzata per il Rossini Opera Festival nel 2009 ed è poi approdata due anni fa al Teatro alla Scala. Ieri sera, 3 dicembre, il suo ultimo lavoro – il dittico Cavalleria e Pagliacci – è andato in Scena al Covent Garden, dove il regista veneto tra critiche e osanna, aveva fatto scalpore con Guglielmo Tell. Qualcuno era rimasto sconcertato (o …peggio) per la simulazione di uno stupro ma poi tutti si erano convinti della forza della sua lettura.

Al termine della rappresentazione, la cena di gala con show cooking degli chef stellati Carlo Cracco, Enrico e Roberto Cerea, Davide Oldani. Un’occasione per osservare gli straordinari interpreti dell’enogastronomia italiana realizzare una cena di gala pensata appositamente per esaltare la bellezza dell’opera, legandola all’eccezionalità dei sapori locali, ma non solo. A partire dalla selezione di vini curata dal talentuoso Luca Cinacchi, Direttore e F&B Manager del Café Trussardi e de Il Ristorante Trussardi Alla Scala di Milano, premiato quest’anno dal Touring Club Italiano come migliore direttore di sala d’Italia.

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