Donizetti, Finzi Pasca chiude la Prosa
In scena c'è Donka. Una lettera a Cechov

Si conclude la Stagione di prosa del Donizetti e, come scrive Luigi Giuliano Ceccarelli, direttore artistico, «per finire torna a Bergamo un campione di incassi nelle sue precedenti apparizioni: Daniele Finzi Pasca con il suo Donka. Una lettera a Cechov».

Si conclude la Stagione di prosa del Teatro Donizetti e, come scrive Luigi Giuliano Ceccarelli, direttore artistico, «per finire torna a Bergamo un regista che è stato campione di incassi nelle sue precedenti apparizioni al Donizetti: Daniele Finzi Pasca con il suo Donka. Una lettera a Cechov. Teatro contaminato di mille arti diverse, dal circo, alla danza, alla potenza espressiva delle nuove tecnologie, chiamate a raccontare quasi con magia un mondo antico, quello di Cechov, attraverso momenti che già nella scorsa stagione hanno emozionato platee di tutto il mondo».

Lo spettacolo è in programma dall'8 al 13 maggio. «Sono un collezionista di attimi, di dettagli, di piccoli particolari - spiega il suo nuovo spettacolo Daniele Finzi Pasca -. Il mio teatro è fatto di immagini che si sovrappongono, che spesso non raccontano in modo lineare. È un continuo alludere, fingere che certe cose siano successe per davvero. Amo i silenzi, le pause, i momenti di sospensione, forse perché fondamentalmente cerco da anni stati di leggerezza. Ho deciso di scoprire Cechov allo stesso modo, andando alla ricerca di particolari, di dettagli, nella sua vita, nelle pagine dei suoi scritti e non solo. Ho pensato di dare forma ai silenzi contenuti nelle note dei suoi diari e di creare immagini partendo dalle sue annotazioni. Poi ho cercato vite parallele alla sua nel giardino di casa mia, perché è il solo modo che conosco per raccontare storie, scavando sotto le rose alla ricerca di un tesoro. Cechov amava pescare, andava a pescare per poter ragionare, riflettere tranquillamente. Ci sono pesci che si prendono in profondità, non si usano galleggianti, ma si fissa all'estremo della canna un campanellino».

«Donka è il nome di quei campanellini, uno di quegli strumenti con i quali Cechov usava disporsi alla meditazione - continua il regista -. In questo spettacolo ci saranno oggetti sospesi ad una tragica fragilità che lentamente si scioglieranno come ghiaccio al sole, come cera che fonde. Ci saranno equilibri precari danzati dai nostri interpreti, ci saranno clown decadenti, poetici, elegantemente decadenti. Ci sarà il respiro di una fisarmonica e l'eco di un coro. Ci sarà tanto bianco, forse del blu e poi delle macchioline di sangue, piccole e nascoste, come le tracce di quella malattia che ha lentamente consumato, a colpi di tosse, lo scrittore. Ci saranno letti di ospedali di campagna, corvi e altri uccelli, vento tra le fronde, un bambino con una febbre che gli brucia nel petto, il suono di una campana, uomini nascosti sotto le lenzuola, attori che discorrono come discorrono gli attori, forse un incendio, un poco di solitudine, un giardino, un lago, un sonaglio che agitandosi indica che un pesce finalmente ha abboccato». 

Costo dei biglietti da 11 euro a 30.80 euro, comprensivo di diritto di prevendita pari al 10% sul costo del biglietto. Per informazioni sugli spettacoli tel 035.4160678 da lunedì a venerdì 9-12 e 15-17 www.teatrodonizetti.it

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