Donizetti Opera, successo bis
Oltre il 40% di pubblico straniero

Le anticipazioni della prossima edizione. La «Donizetti Night» sarà il 16 giugno.

Il Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco, guarda al futuro: l’edizione 2018, preparata dal direttore artistico Francesco Micheli, si svolgerà – sempre al Teatro Sociale – dal 21 novembre al 2 dicembre. Identica la formula: due titoli operistici che si intrecciano fra loro nei due fine settimana intorno al Dies Natalis (29 novembre) e una serie di appuntamenti quotidiani, dalle prove aperte per gli under 30, allo spettacolo per i bambini, ai concerti di musica da camera, a quelli dedicati al repertorio sacro, ai recital vocali che comporranno il ricco programma musicale festivaliero. La Donizetti Night sarà invece sabato 16 giugno 2018, sempre in città bassa, lungo il Sentierone.

Il titolo operistico del festival legato al progetto #donizetti200 sarà «Enrico di Borgogna» (23, 25 novembre – 1 dicembre), «debutto in società» per il giovane compositore, in scena per la prima volta a Venezia nel 1818 per l’apertura di quello che è oggi il Teatro Goldoni. Già molto alta l’attesa per il secondo titolo in programma, «Il castello di Kenilworth» (24, 30 novembre – 2 dicembre), prima delle tre opere che Donizetti dedica ad Elisabetta I d’Inghilterra (anche per questo spesso identificata come «Elisabetta al castello di Kenilworth»). Per questo titolo salirà per la prima volta sul podio del festival il direttore musicale Riccardo Frizza. Le opere andranno in scena grazie al coinvolgimento in prima linea anche della sezione scientifica della Fondazione diretta da Paolo Fabbri, impegnata costantemente verso una sempre più approfondita codificazione musicologica dell’identità musicale del compositore.

In queste ultime due settimane del festival 2017, la vita e l’arte del Maestro hanno segnato la programmazione culturale cittadina: 14 intensi giorni di Donizetti Opera, che ha avuto il suo apice musicale con la messa in scena di due rarità, «Pigmalione» (insieme a «Che originali» di Mayr) e «Il Borgomastro di Saardam», e ancora il Requiem nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Dai primi dati raccolti in questi giorni si può dichiarare che le presenze alle opere in scena al Sociale nel 2017 si confermano uguali a quelle per «Olivo e Pasquale» – unica opera allestita al Sociale nel 2016 con lo stesso numero di rappresentazioni e quindi comparabile – pari a circa 1.500 spettatori paganti. Gli under 30 alle anteprime dei due titoli operistici sono stati oltre 500, 2.116 gli studenti che hanno visto Tormentone – versione per i più piccoli di Che originali! – mentre erano stati 1.880 lo scorso anno per Fratellanza. Oltre il 10% di nuovi abbonati, dato che segna un importante ricambio di pubblico che frequenta il festival.

L’analisi su un campione significativo di pubblico (vendite internet e gruppi) conferma i risultati raggiunti nel 2016: la percentuale di stranieri supera infatti il 40%, con presenze, oltre che da tutti i paesi europei (Austria, Belgio, Svizzera, Grecia, Germania, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Olanda Portogallo,Svezia, Slovenia, Irlanda) anche da Israele, Lettonia, Russia, USA,Giappone, Messico e Uruguay..

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