Faccia a faccia con i designer
Mercoledì a Palazzo Agliardi

Tornano gli appuntamenti infrasettimanali del ciclo Dimore Design, in programma nelle serate di mercoledì.

Momenti di incontro durante i quali con la collaborazione di Giacinto Di Pietrantonio, direttore Gamec – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo – gli artisti si confronteranno con il pubblico, raccontando le rispettive creazioni, ispirazioni ed esperienze. Anche quest’anno sarà possibile visitare gli allestimenti dei designer prima degli incontri. Mercoledì 7 settembre la designer Alessandra Baldereschi si racconterà a Palazzo Agliardi (via Pignolo 86) alle ore 21, in dialogo con Giacinto di Pietrantonio. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazioni esclusivamente online.

Alessandra Baldereschi nasce a Milano nel 1975. Dopo una formazione artistica, nel 2000 consegue il master in Industrial Design alla Domus Academy di Milano. Nel 2001 ottiene una residenza-studio in Giappone dove sviluppa progetti per la tavola in ceramica con aziende del distretto di Gifu. Al rientro in Italia inizia a collaborare con aziende quali Swatch Bijoux, Fabbian Illuminazione, Moss NY, Dilmos, De Vecchi, Chimento, Coin Casa Design, Seletti, Skitsch e altri marchi, realizzando progetti di illuminazione e arredo. La sua serie sperimentale «Bosco», sedute e tappeti realizzati con foglie e muschi naturali, appartiene alla collezione Dilmos Edizioni. Tra le sue esposizioni: la Biennale di Saint Etienne, Inside Design Amsterdam, il Design Festival di Seoul e la galleria di Moss a New York. Nel 2007 la poltrona «Soufflè» è stata selezionata per «Milano Made in Design» a Pechino e Shangai e nel 2009 Li Edelkoort sceglie le sue collezioni per la mostra Glass al museo DesignHuis di Eindhoven.

Nel 2010 è nominata tra i dieci migliori designer della nuova generazione da AD Spagna. Attualmente lo Studio di Alessandra lavora per diversi marchi del settore design. Il titolo dell’allestimento è «Wunderkammer», ovvero «Camera delle meraviglie»: un’espressione in lingua tedesca usata per indicare particolari ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari. Una dimora storica che contiene arredi antichi e dipinti preziosi in cui si inseriscono alcuni elementi contemporanei: un dialogo armonico tra passato e presente che accresce l’incanto del luogo

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