Ghisalberti: «Il mio sogno?
Bergamo vera città europea»

È stata la più votata alle elezioni comunali di Bergamo, 684 preferenze. Nadia Ghisalberti, nuovo assessore alla Cultura, Turismo, Tempo libero, Expo e Marketing territoriale, sente il peso della responsabilità.

È stata la più votata alle elezioni comunali di Bergamo, 684 preferenze. Nadia Ghisalberti, nuovo assessore alla Cultura, Turismo, Tempo libero, Expo e Marketing territoriale, sente il peso della responsabilità. «Il mio è un assessorato strategico per costruire un’idea di città, per questo vorrei che le scelte che sarò chiamata a fare fossero il più possibile condivise con sindaco, Giunta e Consiglio».

Quali sono le priorità sul tavolo?

«La prima è la riapertura dell’Accademia Carrara entro maggio 2015, in modo da essere pronti per l’Expo, ma anche perché credo che la città sia stanca di aspettare. C’è ancora molto da fare, e purtroppo sarà tutto sulle spalle del Comune, perché la nuova governance della Carrara è solo abbozzata. Bisognerà mettersi in rapporto con il territorio, lavorare sul tessuto imprenditoriale e far capire il reale valore di quest’istituzione».

A maggio manca meno di un anno.

«Il cronoprogramma della Carrara prevede la messa a punto di tre bandi di gara: uno per la parte edilizia e gli altri due per gli arredi e l’illuminazione. I tempi sono strettissimi, non deve andare storto nulla. Ma, se tutto andrà bene, resterà da completare solo la barchessa di destra, dove in un secondo momento andranno bookshop e caffetteria, che all’inizio saranno ospitati nell’edificio principale».

Com’è la Bergamo che lei sogna?

«Credo che la sfida per il mio assessorato sia riuscire a trasformare Bergamo in una vera città europea».

In che modo?

«Rilanciando quelle realtà che hanno già relazioni con il resto d’Europa. Dobbiamo diventare attrattivi, avere una progettualità di dimensione europea. Noi abbiamo già tante eccellenze: non solo la Carrara, ma anche il teatro Donizetti, il conservatorio, Bergamo Film Meeting, il Teatro Tascabile, solo per citarne alcune. Solo valorizzando le eccellenze si diventa trascinanti. Vorrei anche riuscire a valorizzare i musei civici, rivedere il sistema delle biblioteche e i centri sociali».

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