Il sogno a 20 anni? Vivere di musica
Giorgia suonerà con Michael Bublé

Dove le parole finiscono inizia la musica. Giorgia Colleoni, bergamasca, parla poco e sorride leggera. Ridono gli occhi per lei, si illuminano nella purezza dei suoi vent’anni. Quando appoggia il violino al mento è come se si chiudesse in un altro mondo.

Fabiana Tinaglia

Dove le parole finiscono inizia la musica. Giorgia parla poco e sorride leggera. Ridono gli occhi per lei, si illuminano nella purezza dei suoi vent’anni. Quando appoggia il violino al mento, però, è come se si chiudesse in un altro mondo, tutto suo, dove l’archetto racconta la sua storia. E il suo sogno, immenso, come tutta la vita che ha ancora da scoprire.

Il 27 e 28 gennaio Giorgia Colleoni sarà davanti a 13 mila persone che al Forum di Assago di Milano saranno pronte ad ascoltare Michael Bublé, nella sua unica tappa italiana. La giovane bergamasca, residente a San Tomaso, è stata scelta per fare da supporto alla band del cantante canadese: lei e altre 4 violiniste, oltre a due violoncelliste, che saranno su quel palco delle grandi occasioni. Un’esperienza che la entusiasma e che la porta a interpretare anche la musica leggera, sicuramente una passeggiata per una come lei abituata a brani di Beethoven e Mahler.

Ma la ragazza non è tipo che si cura del genere, Giorgia ha solo una certezza: «Voglio vivere di musica» dice, con semplicità, ma anche con un rigore e un senso di responsabilità che fa a pugni con un’età, la sua, spesso associata a notti brave e insicurezze sul futuro. Ma poi la guardi, ci parli, e dopo pochi minuti lo capisci che è speciale. Perché fuori da comune: la sua vita ruota attorno alla musica da quando aveva 4 anni e per gioco all’asilo le hanno messo in mano un piccolo violino. I genitori, ben consigliati, la lasciano giocare con le note e la musica accompagna Giorgia negli anni, senza mai ripensamenti, senza mai appesantire i sogni di ragazza. Senza mai pressioni o cedimenti: arriva così il diploma Classico al Sarpi e il diploma lo scorso ottobre al Conservatorio di Bari dove Giorgia si trasferisce lo scorso anno per gli ultimi esami dato che il suo maestro Franco Mezzena, suo mentore, insegna alla istituto barese Niccolò Piccinni.

E i primi ingaggi non si sono fatti attendere: tra audizioni e concorsi, entra alla Metropolitan, orchestra di Milano diretta da Stefano Miceli. È lui, che si occupa anche della direzione artistica, che la porta all’Arcimboldi a suonare alla fine dell’anno per lo spettacolo di Gigi Proietti «Pierino e il lupo», ed è ancora lui che la segnala per Bublé. Ma lei tende a minimizzare: «Per ora sono solo un violino di fila, siamo una quindicina alla Metropolitan». Ma si dimentica di dire che è la più giovane, che tra una prova e l’altra a Milano suona delle ore a casa e corre al Centro Didattico Produzione Musica a insegnare violino ai suoi alunni, bambini ma anche donne ben più grandi di lei. “

«E la mattina seguo lo spazio di Daniela Gregis che si affaccia in Piazza Vecchia» racconta. La stilista bergamasca, nome internazionale e amatissima in Oriente, ha uno piccolo mondo di creazioni e colori davanti al Campanone: «Tra i progetti anche laboratori musicali indirizzati ai bambini che seguirei personalmente» anticipa, mentre ti incantano i suoi lunghi capelli color miele, quel suo fare pacato e sereno. Quel suo fare gentile e le mani bianche e lunghe che muove lentamente. Così preziose, che ama alla follia quando suona il suo violino: «Ma anche quando lavoro all’uncinetto» ride, sempre con il suo modo modesto di raccontarsi, con la tendenza di prendersi un po’ in giro. Di giocare, come fa con i due bambini a cui fa da baby-sitter, «per racimolare un po’ di soldi e cambiare strumento - ammette -. Voglio un nuovo violino, andare a Cremona e scegliere quello che mi accompagnerà nelle mio nuove avventure».

E aggiunge: «Vuole sapere la verità? - confida -. Bublé mica lo conoscevo...» dice senza snobismo. Perchè lei è proprio così, semplicemente disarmante. «Poi mi sono collegata a Internet - continua - e ho letto quel numero: 13 mila». La capienza del Forum di Assago. E non parla più Giorgia. Violino in spalla e un paio di sneakers di stoffa su un pantalone di tela morbido. In fondo le parole le servono poco. A lei basta la musica che ha dentro.

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