«La città invisibile» ma di tutti
Una nuova inchiesta de L’Eco

Comincia sabato 4 luglio un viaggio speciale in una città che molti conosciamo ma che spesso non sappiamo guardare con occhi giusti.

Dopo il successo le scorse estati de «Le storie dimenticate», pagine che hanno ottenuto un vero e proprio boom (testimoniato anche dalle mail e dalle lettere ricevute in redazione), L’Eco di Bergamo ha deciso di lanciare una nuova inchiesta per l’estate, nelle pagine di Cultura & Spettacoli. Anzi, due: ma per la seconda dovrete aspettare ancora qualche giorno, ma vi assicuriamo che ne varrà la pena.

La prima inchiesta si intitola «La città invisibile»: Bergamo come città di edifici e di luoghi che sanno ancora sorprenderci. «La città invisibile», appunto, per dirla alla Calvino. Un viaggio in una realtà che è sempre sotto i nostri occhi, ma che per diverse ragioni di solito non vediamo. O non apprezziamo appieno.Quella dalle molte anime, che appare e non appare, che sta dietro l’angolo, che abita cento metri più in là, e là noi non ci andiamo. L’angolo che - per esempio - quelli di Redona conoscono bene, ma che i cittadini di Loreto non hanno mai visto. «La città invisibile» rientra in quella serie di inchieste cominciate l’inverno scorso con «L’altra Bergamo» e «Ritroviamo il centro»: per andare oltre le apparenze, per cercare di scoprire realtà importanti della città, eppure poco conosciute dai cittadini e, soprattutto, non sempre approfondite in sede di informazione.

Si tratta di scoprire alcuni angoli di città, bassa o alta, di particolare interesse artistico culturale e sconosciuti. Esempio: la fila di case liberty in via Frizzoni, alcuni cortili rinascimentali di via Pignolo, la Torre del Galgario e Le Muraine… Una pagina, un luogo. Saranno 6-8 puntate. La prima sabato 4 luglio, ed è dedicata proprio alla fila di case liberty in via Frizzoni. Un primo passo nella città, accompagnati però dai lettori, ai quali chiediamo di segnalare i loro angoli preferiti e sconosciuti.

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