La cracking art torna a Oriocenter
In mostra 7 mila sculture colorate

Chiocciole, rane, suricati, lupi, rondini, pesci angelo e stelle marine: sono oltre 7.000 le sculture in plastica di grandi dimensioni, raffiguranti sette specie di animali, in mostra all’Oriocenter di Bergamo fino a novembre per un grande evento di cracking art.

Chiocciole, rane, suricati, lupi, rondini, pesci angelo e stelle marine: sono oltre 7.000 le sculture in plastica di grandi dimensioni, raffiguranti sette specie di animali, in mostra all’Oriocenter di Bergamo fino a novembre per un grande evento di cracking art, il movimento artistico nato a Biella nel ’93 che dà nuova vita ai rifiuti.

L’iniziativa, denominata «Il sesto continente», è stata presentata a Milano dal critico d’arte Philippe Daverio insieme, tra gli altri, al Cracking Art Group e all’assessore alle Culture, identità e autonomie della Regione Lombardia, Cristina Cappellini. Non è la prima volta che il centro commerciale presenta il fenomeno della cracking art, colorando così l’atmosfera della grande galleria di Orio.

L’esposizione si pone come una provocazione, condita di arte e cultura, per sensibilizzare i media e l’opinione pubblica sul problema ambientale. I visitatori saranno invitati a firmare una petizione sul sito ilsestocontinente.it per chiedere di non allontanare gli animali dalla galleria in attesa di un nuovo equilibrio dell’ecosistema.

«La cracking art è un modo di offrire una seconda vita ai materiali che sono diventati rifiuti. Anzi, è il primo modo creativo di fare raccolta differenziata, attraverso un intervento etico che diventa un gioco ludico» ha detto Daverio.

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