L’estate verso la conclusione
Bergamo non si è mai svuotata

Qualcosa sta cambiando. L’estate si avvia alla conclusione, estate mite e piovosa, estate che in montagna quasi non l’hanno vista, estate che ha messo in difficoltà coloro che si sono presi la briga di animarla con gli spazi attrezzati, con bar e ristoranti all’aperto.

Qualcosa sta cambiando. L’estate si avvia alla conclusione, estate mite e piovosa, estate che in montagna quasi non l’hanno vista, estate che ha messo in difficoltà coloro che si sono presi la briga di animarla con gli spazi attrezzati, con bar e ristoranti all’aperto, in Città Alta come nella città che sta sul piano. Ma è comunque estate, come sempre.

Lo spiega Franco Locatelli che abita a due passi dal centro e che ha ben superato le ottanta primavere: «Il desiderio di uscire ovvio che c’è sempre stato. Negli Anni Cinquanta i ritrovi della gente erano soprattutto i chioschi delle angurie, delle granite. Ce n’erano in via Frizzoni, in via Tiraboschi, al ponte di borgo S. Caterina.... C’era molta semplicità. Un altro appuntamento dell’estate dei bergamaschi era il torneo notturno di calcio, prima alla Barlassina, il campo che si trovava vicino alla stazione, poi all’Olimpia, in borgo Palazzo. Poi le cose sono cambiate, tante famiglie hanno scoperto le vacanze e la città d’estate ha cominciato a svuotarsi. Adesso si sta tornando indietro».

Si sta tornando indietro. La stessa impressione ce l’ha Bruno Bozzetto, il famoso cartoonist bergamasco. Dice: «Ricordo che una volta dovevo filmare la città deserta per un certo lavoro. Non era un problema, negli Anni Ottanta Bergamo nella settimana di Ferragosto appariva come una città fantasma. Adesso non è più così, sono cambiate le abitudini, forse ci si è messa anche la crisi economica, ma la città deserta non la trovi più se non forse il 15 di agosto».

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