Lucia, lo sguardo che riscalda il cuore
Domenica pomeriggio di poesie e racconti

Lo si sente sin da piccoli e si continua a ripeterlo anche da grandi ad ogni occasione buona, come ogni proverbio tradizionale, semplice e potentissimo: «Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia».

Prima che entrasse in vigore il calendario gregoriano, infatti, il 13 dicembre cadeva esattamente in prossimità del solstizio d’inverno, lunghissime ore di buio prima del ritorno del nuovo giorno. Ora, quella stessa magia della luce rivive in uno spettacolo in cui musica e parola intensificano lo stupore e la meraviglia legati alla giornata più attesa dai bambini bergamaschi.

Nella chiesa di San Leonardo

Torna quindi in città l’ormai tradizionale «Cara Santa Lucia... Serata di luce e di doni tra musica e poesia», in programma per domenica 16 dicembre, alle ore 17 presso la chiesa di San Leonardo, in Largo Rezzara, a Bergamo. L’iniziativa di beneficenza, giunta alla sua settima edizione, è prodotta da «Come un fior di loto» e resa possibile grazie a Getrapack, Oriocenter, Fondazione Credito Bergamasco, Vitali, Lindbergh, Cooperativa Città Alta, Ambrosini, Co.me.c., Fra.mar e Trony. L’ingresso è gratuito con offerta libera. L’arte, con la potenza della parola recitata e cantata e della musica, è qui concepita per affascinare grandi e piccini, alternando momenti fiabeschi a riflessioni semplici e al tempo stesso profonde, il tutto con dedica particolare alla martire siracusana.

«Ogni volta proponiamo al nostro pubblico parole e suoni sempre nuovi, proprio come fa Santa Lucia che di anno in anno porta ai bambini doni sempre diversi – ha spiegato Alessandro Bottelli, scrittore, poeta, ideatore e direttore artistico della collaudata iniziativa –. Quest’anno, in particolare, abbiamo pensato a una proposta piuttosto articolata, con un’edizione un po’ alla portata di tutti, in cui ogni membro della famiglia possa sentirsi a proprio agio e godere a pieno dell’esibizione».

Come un ciclo senza fine, per continuare a mantenere viva l’attenzione sulla luce di Santa Lucia, anche quest’anno si riprenderà il filo del discorso là dove era stato interrotto nel 2017, e cioè dalla «letterina» speciale scritta dal poeta Davide Rondoni, mentre in chiusura verrà recitata la missiva straordinaria di un’altra autrice, Annalisa Manstretta. Ma la parola non esaurisce qui il suo compito: l’attrice Federica Cavalli interpreterà i testi inediti, in versi e in prosa, creati appositamente da poeti e scrittori italiani, nomi noti del mondo della letteratura per l’infanzia e della televisione per bambini (da «La melevisione» a «L’albero azzurro»), accomunati dalla vincita del Premio Andersen, il più prestigioso riconoscimento italiano che da trent’anni viene attribuito ai libri per ragazzi, ai loro autori, illustratori ed editori.

E così le poesie di Chiara Carminati e di Bruno Tognolini e i racconti di Teresa Buongiorno, Luisa Mattia e Anna Vivarelli, tutti ispirati alla figura di Santa Lucia, verranno punteggiati dagli interventi vocali di Silvia Lorenzi, versatile soprano che coniuga classica e jazz, accompagnata all’organo da Fabio Nava, titolare del maestoso Serassi della Basilica di Sant’Alessandro in Colonna.

Insieme eseguiranno, tra l’altro, un brano in prima assoluta confezionato dal jazzista, compositore e organista Roberto Olzer e dedicato alla santa della luce.

Tra Bergamo e Treviso

La magia di questa giornata prosegue, tra note e parole, con la fiaba musicale dal sapore natalizio «Se una notte d’inverno un paio d’angeli…», scritta dallo stesso Bottelli e musicata dal Michele Pozzobon, maestro di cappella della Cattedrale di Treviso, che ha composto 5 quadri musicali strettamente legati al testo.

I due angioletti, protagonisti della fiaba, guideranno il pubblico nella loro avventura cominciata per noia, fino a un misterioso giardino fatto di nuvole, dopo un viaggio senza soste attraverso il cielo sconfinato. La fiaba verrà eseguita, per una singolare coincidenza, lo stesso giorno, alla stessa ora, sia a Bergamo per la prima volta che nella Cattedrale di Treviso, durante un concerto che vedrà protagonisti il coro diretto proprio dal maestro Michele Pozzobon e l’organista Giovanni Feltrin.E infine, la vera novità di quest’edizione: musica sì, ma fatta con mani, piedi, tubi intonati, in un ritmo coinvolgente e incessante. A esibirsi in una performance di body percussion sarà il gruppo Dogadodoon, formato da alunni di seconda e terza media della scuola secondaria «A. Moro» di Presezzo, guidati dal loro insegnante Sergio Rovetta.

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