Moony Witcher spopola anche a Bergamo con la sua eroina Nina

Moony Witcher è passata anche da Bergamo, completa di cappello e velluti da strega buona, al PuntoGiunti, visto che la saga di Nina, la bambina protagonista dei suoi romanzi fantasy, è pubblicata dalla casa editrice Giunti.

Mooney, Lunetta, è lo pseudonimo della giornalista di cronaca nera Roberta Rizzo, che ha opportunamente staccato mondo dei grandi e mondo dei piccoli. Ma fino a un certo punto, perché la sua eroina, la ragazzina Nina dallo strano parentado con base nella reale Villa Espasia alla Giudecca e irreale laboratorio segreto di alchimia sotto la laguna veneziana, con tutta la sua magia si trova invischiata pur sempre in trame dove la magia è la tenda che fluttua davanti al male per toglierli la sua terrificante banalità.

Roberta Rizzo ha pubblicato tre libri di avventure di Nina e chiuderà con un quarto volume. Il tutto diventerà anche un film (per la regia di Pietro Valsecchi) mentre al sito internet e al merchandising ha già provveduto la casa editrice. Con oltre 200.000 copie del primo libro vendute in due mesi, per Nina si è gridato naturalmente alla Potter italiana.

Epigoni di Potter sono spuntati dappertutto in questi anni e Nina è probabilmente uno dei più credibili. Nelle storie della ragazzina che studia alchimia per salvare il pianeta della sesta luna, sviluppate da una racconto inventato per i bambini di casa, c’è un profluvio di avventure, amici, incantesimi, barocchi espedienti, congegni e marchingegni, alfabeti e parole d’ordine, androidi pergamene. Tutto l’armamentario insomma, dalla fantasy al biotech. Tuttavia manca qualcosa, un guizzo di bricconeria probabilmente. Quell’ironia dei personaggi verso se stessi, la storia,e il proprio mondo che in qualche modo aleggia dalle parti di Hogwarts e che è certo della Rowling ma anche della tradizione della letteratura inglese per l’infanzia, che è da sempre beffarda nei confronti del mondo adulto. Antidoto alla rigidità vittoriana, conseguenza dei mondi separi della nursery? Forse, comunque ne esce un’indipendenza tosta più che un «dover essere», «dover diventare» in un certo modo, che è invece il retrogusto della nostra tradizione letterarioeducativa (il nostro contrappeso non è l’indipendenza ma l’eversione - da Pinocchio a Gianburrasca - da ricondurre in ogni modo ai canoni del pensar comune, ma questa è un’altra storia, qui fuori tema). Quanto a Venezia e ai suoi incantamenti, la città è un palcoscenico perfetto per le avventure della giovanissima alchimista, soprattutto se si è, come l’autrice, veneziani e si conoscono tutti i segreti della città: alle Zitelle, sull’isola della Giudecca, su una porta c’è la targhetta d’ottone con il nome di Mooney Witcher ed è in effetti la casa di famiglia della Rizzo. Terminata la saga di Nina, Roberta Rizzo darà alle stampe un romanzo di fantascienza per i fratelli e le sorelle maggiori delle sue lettrici e lettori. E forse lì le promesse intraviste matureranno in una scrittura compiuta. Per ora c’è, e non è certo poco, il successo del suo personaggio, il più consistente degli ultimi anni nel panorama nazionale per la fascia d’età fra i nove e i dodici anni.

Informazioni utili

Moony Witcher

Nina e la sesta luna

Nina e il Mistero dell’Ottava Nota

Nina e la Maledizione del Serpente Piumato

Giunti editore, ciascun volume euro 11.90

(08/11/2004)

Susanna Pesenti

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