Sanremo, Facchinetti sul palco con Fogli
E Michelle a Tomaso: ti risposerei

Fiorello ciclonico, Laura Pausini al telefono, Morandi a mezzanotte e Elio il più estroso come sempre. E poi il trio dei presentatori con Michelle Hunziker bellissima, Favino sciolto e vulcanico, e Claudio Baglioni che duetta con gli ospiti. Inizia così la 68esima edizione del Festival di San Remo, subito con Fiorello che si trova sul palco con un «disturbatore» che fa scattare il colpo di scena. Ma lo showman gestisce la situazione ed è acclamato dal pubblico.

«Poppoppoppopò, solo musica e parole, con la pioggia e con il sole» è la sigla collettiva scritta da Claudio Baglioni e cantata da tutti i Big in gara, che appaiono sullo schermo inquadrati in spazi colorati. Si apre così la prima serata, «Insieme in uno stesso canto» è il ritornello. Subito dopo Fiorello, che sale sul palco con tanto di colpo di scena: arriva alle sue spalle un «disturbatore» che chiede l’attenzione dei media.

Nemmeno il tempo infatti di una battuta e c’è il fuoriprogramma: un uomo appare all’improvviso alle sue spalle chiedendo di poter parlare con il procuratore della Repubblica, ma in pochi secondi viene fatto scendere e Fiorello ci scherza su: «Una volta facevano irruzione, adesso sono anche educati. Dicono ”scusi”. Lo sapevo che non ci dovevo venire...». Fiorello gestisce quindi il momento e parte con il suo monologo, all’insegna della musica e del Festival, con tanto di cantatina e mix tra le canzoni di Baglioni e Morandi, ospite della serata.

Battute a raffica, quindi: sul presidente turco Erdogan «che sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi», sul «toy boy di Orietta Berti», evidente allusione al candidato premier M5S Di Maio, «e se vince il vertice Rai va a casa», sul «canone che pagano tutti perché sta in bolletta, e se staccano la corrente non si vedono Netflix e Sky». Il ciclone Fiorello travolge l’Ariston. Poi alle 21 esatte il «Fiore» nazionale presenta Claudio Baglioni che scende dalla scalinata e dà il via alla manifestazione. «Ben arrivati a tutti alla 68/a edizione di questo evento unico al mondo per le sue peculiarità», ha esordito. «A me è bastato leggere festival della canzone italiana per capire e comprendere cosa andava fatto: mettere di nuovo al centro le canzoni, per farne di nuovo il momento principale del festival - ha detto per spiegare il suo approccio al festival -. La canzoni sono arte povera, ma hanno una forza evocativa incredibile, solo gli odori hanno la stessa forza». Poi Baglioni ha fatto Baglioni, ha messo in campo la sua poetica: «Le canzoni sono come coriandoli d’infinito, piccoli istanti di eternità. Sono mare, terra, cielo, neve di sogni che sembra cadere giù da un altro pianeta. Infatti nessuno sa da dove possano venire. E in quei secondi fanno piccoli miracoli. Pugni di riso che cuciti insieme riescono a dare emozione, divertimento, commuovono, emozionano». L’elogio della canzone non si ferma: «è musica da fanteria, di apparente poca consistenza. Le canzoni sono come l’aria, non si può farne a meno, riempiono polmoni, ci prendono per mano e ci portano a volare, come una macchina spazio tempo. Grazie di essere qui, qui a casa».

Poco dopo la presentazione di Pierfrancesco Favino: «Chi me lo doveva dire a me che dovevo presentare su questo palco. Tutti cantano, tutti ballano. Sono felice di essere qui per aiutarti, Claudio. E sono felice che per la tua prima prova da conduttore, tu abbia deciso di presentare me» inizia così Piefrancesco Favino, che ha poi introdotto Michelle Hunziker: «Io e lei, Baglioni, non abbiamo i tempi. Chi meglio di una svizzera».

Bellissima, Michelle Hunziker in Armani Privè. Subito un saluto al marito bergamasco Tomaso Trussardi: «Non lo vedo da due settimane - dice dal palco e si rivolge all’ad del maison del Levriero -: amore, ti amo, sei così bello che ti risposerei».

I Big in gara? Inizia Annalisa, a seguire Ron, The Kolors, Max Gazzè.

Poi una pausa dalla musica con Fiorello che rientra in scena, al posto di Laura Pausini, a casa con la laringite, collegata al telefono. Non manca subito una battuta sul bergamasco Roby Facchinetti: «Ovunque ti giri vedi un Pooh dietro al palco: i Pooh sono come le tasse, le levano le levano, ma ci sono sempre» dice Fiore. Poi il duetto con Baglioni cantando la mitica «E tu».

A seguire Vanoni-Bungaro-Pacifico, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Mario Biondi, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Lo Stato Sociale.

Pierfrancesco Favino ha poi sfoggiato le sue qualità da mattatore con un «blob» musicale in cui miscela poesia, ironia, musica e qualche accenno di imitazioni. Introdotto da Claudio Baglioni, l’attore inizia «il momento culturale» del festival recitando Giacomo Leopardi: «Silvia, rimembri ancor quel tempo della tua vita mortale quando», prima di iniziare a canticchiare «Quando, quando» di Tony Renis. Baglioni lo interrompe per riportarlo sul tema delle parole, Favino torna serio e ricomincia a recitare «Sempre caro mi fu quest’ermo colle», ma poi parte il momento Edoardo Vianello e intona «Con le pinne, il fucile e con gli occhiali» e ancora Eros Ramazzotti urlando «Non riesco a liberarmi, questa vita mi disturba sai...», con una perplessa Michelle Hunziker. E ancora Zucchero con ’Donnè fino al trottolino amoroso di ’Vattene amorè di Minghi-Mietta e «Sarà perché ti amo» dei Ricchi e Poveri, fino a Nilla Pizzi, Renato Rascel e Loretta Goggi. Finale sulle note di Lucio Battisti con Baglioni: «Non sarà un’avventura» e un omaggio al vincitore dell’ultima edizione del festival Francesco Gabbani con «Occidentalis’ Karma»: «Namastè olè!».

Ci sono stati poi Noemi e i Decibel, Elio e Le storie Tese e Giovanni Caccamo, Red Canzian, Luca Barbarossa, Diodato e Roy Paci, Nina Zilli, Renzo Rubino, Enzo Avitabile con Peppe Servillo, Le Vibrazioni. I big in gara sono venti.

A mezzanotte Gianni Morandi duetta con Baglioni. Una reunion dei «capitani coraggiosi» e insieme cantano «Se non avessi più te» ed è subito standing ovation del pubblico con Morandi visibilmente emozionato e commosso. Baglioni sottolinea la scelta del brano, «ultimo arrangiamento» di Luis Bacalov, scelto per rendergli omaggio. Dopo una divertente gag in cui Morandi e Baglioni giocano a rinfacciarsi mancati inviti reciproci dopo il lungo tour insieme, Gianni intona «Una vita che ti sogno» (con gaffe di Baglioni che sbaglia il titolo e dice «Una vita che ti aspetto») insieme a Tommaso Paradiso, frontman dei The Giornalisti.

Ma non è finita con gli ospiti, e a mezzanotte e mezza sale sul palco gran parte del cast di «A casa tutti bene» con anche il regista Gabriele Muccino. Ci sono Stefania Sandrelli, Stefano Accorsi e Sabrina Impacciatore, Massimo Ghini, Claudia Gerini e Gianmarco Tognazzi, Giulia Michelini, Ivano Marescotti, Valeria Solarino, Elena Cucci, Carolina Crescentini e Giampaolo Morelli. Con «Bella senz’anima» al piano e cantata da Baglioni e Favino è stato lanciato il film italiano, nelle sale dal 14 febbraio, giorno di San Valentino.

All’una la prima puntata del Festival di Sanremo termina con la prima classifica della giuria demoscopica:
in posizione blu (ottimo gradimento) Nilla Zilli, Lo Stato Sociale, Noemi, Annalisa, Max Gazzè, Ron; Ermal Meta e Fabrizio Moro;
in posizione gialla (medio gradimento) Luca Barbarossa, Mario Biondi, The Kolors, Elio e Le Storie Tese, Giovanni Caccamo, Ornella Vanoni;
in posizione rossa (basso gradimento) Decibel, Diodato e Roy Paci, Renzo Rubino, Enzo Abitabile e Beppe Servillo, Red Canzian e Le Vibrazioni, Roby Facchinetti e Fogli.

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