Satira, al Museo storico
i 150 anni dell'Unità d'Italia

Resta allestita sino al 29 gennaio prossimo al Museo storico, in Città Alta, la mostra «Padri e zii della patria»: 108 caricature, o vignette satiriche, di cento italiani che hanno «fatto» la storia dei nostri primi 150 anni.

Resta allestita sino al 29 gennaio prossimo al Museo storico, in Città Alta, la mostra «Padri e zii della patria»: 108 caricature, o vignette satiriche, di cento italiani che hanno «fatto» la storia dei nostri primi 150 anni.

«Padri – spiega Paolo Moretti, curatore dell'esposizione con Dino Aloi – sono i personaggi più noti come Cavour, Garibaldi, Mazzini, quelli che non possono non esserci. Zii coloro che involontariamente hanno contribuito alla costruzione dell'unità e alla storia del Paese».

Aloi e Moretti non sono nuovi all'impresa. Nel 2006 una prima mostra sulla satira a Torino, nel 2007, a Bergamo, «Ludere et ledere», che ha certo lasciato un segno. Nel 2010, ancora a Torino. «Ma questa – specifica Moretti – ha una sua originalità: non è tanto storia d'Italia, quanto degli Italiani, questi cento italiani che hanno contribuito alle sorti del nostro Paese. La satira è fenomeno molto più articolato e complesso di quanto superficialmente si possa pensare. Non sono soltanto le vignette; in certi momenti la satira è stata anche uno strumento di propaganda politica. È, inoltre, uno strumento formidabile per avvicinare bambini e ragazzi alla storia, far loro capire che la materia può essere insegnata anche in maniera divertente».

«È una mostra sulla vignetta – aggiunge Aloi – ma in particolare sulla caricatura: ogni personaggio una vignetta, tutte accompagnate da una fotografia, in modo che si possa valutare la somiglianza. Tutte le vignette sono realizzate al tempo dei personaggi: la caricatura di Cavour, per esempio, è del 1853. Sono tutte interpretazioni a caldo di un autore che porta un'idea politica. Le vignette sono 108 ma potevano essere, ovviamente, molte di più. Le scelte sono assolutamente nostre. Abbiamo voluto fare un omaggio, in particolare, a Giovannino Guareschi, unico autore finito in carcere; e a Trilussa, uno dei nostri padri nobili».

L'inaugurazione, lunedì sera, è stata seguita da un concerto in Sala Piatti di Luisa Cottifogli e del suo Trio, dedicato ad Anita Garibaldi. Mostra e concerto rappresentano l'ultimo appuntamento del ciclo «Tempi e luoghi del Risorgimento», organizzato dalla sezione di Italianistica della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Bergamo per il 150° dell'Unità. All'inaugurazione sono intervenuti per l'Università di Bergamo, il direttore del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture comparate, Marina Dossena, Matilde Dillon, docente di Letteratura Italiana, e il rettore Stefano Paleari.  Per la Regione Carlo Saffioti, presidente del Comitato regionale per le Celebrazioni del 150° dell'Unità.

Questi gli orari della mostra: martedì-venerdì ore 9.30-13; sabato e domenica 9.30-13 / 14-17.30. Chiuso il lunedì non festivo, il 25 dicembre e il 1 gennaio; aperto lunedì 26 dicembre. Ingresso gratuito.

Per visite guidate e prenotazioni:
Servizi educativi del Museo storico di Bergamo
tel. 035.247116/226332
museostorico.educazione@bergamoestoria

Vincenzo Guercio

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