Teatro Donizetti, la sera de «La verità»
Tutto esaurito - Foto e video degli ospiti

Tutto esaurito e tanti giovani martedì 15 dicembre al Teatro Donizetti di Bergamo per lo spettacolo «La verità» di Daniele Finzi Pasca che inaugura la stagione di prosa 2015-2016, la prima firmata dal direttore artistico Maria Grazia Panigada. Ecco le prime immagini dal foyer.

Nel foyer Lorenzo Baronchelli travestito da Dalì ha accolto gli ospiti della serata, tra cui tanti giovani e autorità cittadine come il sindaco Giorgio Gori, il vice Sergio Gandi, l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, l’assessore all’Istruzione Loredana Poli e il nuovo direttore dell’Accademia Carrara Emanuela Daffra, alla sua prima uscita ufficiale.

«La verità» non è solo spettacolo, non è circo, non è teatro, ma tutto insieme: un universo acrobatico di sicura fascinazione che ingloba temi diversi. Gli spunti sono tanti, lo stesso artista li enumera, «Tristano e Isotta, la New York degli anni ‘40, il viaggio interiore di chi dovette lasciare l’Europa per rifugiarsi negli Stati Uniti», scrive Daniele Finzi Pasca, che continua: «Ci sono temi che aprono su altri temi, nella testa le idee rimbalzano e si compongono in immagini. Una distesa di fiori gialli, personaggi bendati, velati, come le statue di Giuseppe Sanmartino nella cappella di San Severo a Napoli. Mani con dita lunghissime, ombre che deformano le proporzioni, rosso sangue, bianco, il blu del mantello di Maria, scale sospese nel vuoto, equilibri impossibili, corpi che si dislocano, piume e paillettes come se la storia prendesse vita in un vaudeville decadente con un direttore che cerca idee per risollevare le sorti della baracca». Il resto è un insieme conturbante di simboli: dalla uova care a Dalì, ai veli (ispirati alle teste velate di Tristano e Isotta), la danza/corrida sulle stampelle e un muso di toro su un carretto, acrobazie mozzafiato, danze tribali con strumenti primordiali, bizzarri artisti in tutù e piume di struzzo, tanta clownerie. Il tutto per «portare alla luce» la verità.

All’origine di «La verità» c’è però un’affascinante e misteriosa vicenda d’arte: un telero chiuso in una cassa di legno viene scoperto nei depositi del Metropolitan di New York; è un pezzo unico e raro, straordinario ed enigmatico, 9 x 15 m., frutto dell’unione di una ventina di teli, narra l’infelice amore fra Tristano e Isotta ed è stato dipinto da Salvator Dalì negli anni ’40 a New York per il balletto Tristan Fou (versione surrealista dell’opera di Richard Wagner). È il 2010: Daniele Finzi Pasca sta pensando ad un nuovo spettacolo con la moglie Julie. Gli propongono di utilizzare un fondale di Dalì per un suo lavoro e così nasce La Verità che debutta nel 2011 a Lugano, prima produzione del nuovo Teatro Sunil e Inlevitas. Da allora il viaggio dello spettacolo non si è più fermato e arriva al Teatro Donizetti di Bergamo dal 15 al 20 dicembre.

Intorno a questo importante debutto nella città orobica, si sta sviluppando in questi giorni un intenso programma di incontri con gli artisti, laboratori e una mostra degli allievi dell’Accademia di Belle Arti Carrara. Il primo si è tenuto martedì mattina, 15 dicembre: l’apertura della cassa e il posizionamento in palcoscenico del fondale di Salvator Dalì, bellissima cerimonia pubblica di consegna al teatro e agli spettatori.

Durante i giorni di replica de La verità, gli studenti degli Istituti Superiori di Bergamo e Provincia, potranno partecipare a visite guidate dai coetanei dell’Accademia di Belle Arti Carrara, in cui si spiegano e decodificano la poetica di Dalí e quella del telero. Giovedì 17 alle ore 18 in Sala Riccardi al Teatro Donizetti si svolgerà un incontro della compagnia con il pubblico (ingresso libero) durante il quale gli artisti di Finzi Pasca spiegheranno come è nata La Verità e come è intimamente legata alla tela. E sempre gli artisti saranno a disposizione di pubblico e scuole, per mostrare le fasi di training e riscaldamento prima dello spettacolo e la nascita dei numeri acrobatici (venerdì 18 e sabato 19 alle ore 18, ingresso libero).

Infine, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara, guidati dai docenti Giovanni De Lazzari e Maria Grazia Recanati, hanno preparato una mostra suggerita dal telero di Dalì, Corpo-Disegno-Teatro che sarà ospitata al Ridotto Gavazzeni del Teatro Donizetti e visitabile nei giorni di spettacolo.

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