Teatro, la Prosa si sposta al Sociale
Donadoni e Paiato in Play Strindberg

Dal 18 al 20 dicembre si inaugura la Stagione di Prosa al Teatro Sociale. Dopo l’esordio al PalaCreberg con «Per Te» di Finzi Pasca in scena l’attore bergamasco Maurizio Donadoni.

Avviata con grande successo da Per Te della Compagnia Finzi Pasca, la tradizionale Stagione di Prosa al Teatro Donizetti, momentaneamente trasferita al Creberg Teatro per la chiusura del Donizetti per restauri, si accompagna a una nuova Stagione di Prosa al Teatro Sociale, in Città Alta. Primo dei cinque titoli in cartellone fino ad aprile nel segno di grandi interpreti, Play Strindberg, intensa pièce dello scrittore e drammaturgo svizzero-tedesco Friedrich Dürrenmatt (nella traduzione di Luciano Codignola) che, da lunedì 18 a mercoledì 20 dicembre (ore 21), vede in scena tre attori: Maria Paiato, Franco Castellano e il bergamasco Maurizio Donadoni. Regia di Franco Però. Scene di Antonio Fiorentino. Costumi Andrea Viotti. Luci Luca Bronzo. Musiche Antonio Di Pofi. Coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Artisti Riuniti e Mittelfest 2016. Durata 1 ora e 30 minuti senza intervallo. Biglietti da 25 a 31 Euro; ridotti da 20 a 24 Euro.

Play Strindberg è la rappresentazione delle illogiche e travagliate relazioni della vita di coppia: la narrazione ha luogo sotto le livide luci di un ring, che contiene gli elementi essenziali di un interno borghese, nell’arco temporale di undici round, intervallati dai gong – proprio come un incontro di boxe o di lotta – con la sola differenza che i combattenti sono tre, il capitano, la moglie e il cugino/amante che ritorna. I protagonisti, Alice (Maria Paiato), Edgar (Franco Castellano) e Kurt (Maurizio Donadoni), si confrontano in un eterno triangolo: si attaccano, si corteggiano, si colpiscono e si affrontano, si mettono “alle corde” come in un vero e incontro di boxe.

Play Strindberg nasce al Teatro di Basilea nel 1969, scritta da Dürrenmatt per la messinscena (molto applaudita) tratta dal capolavoro strindberghiano Danza macabra. La pièce viene creata perché l’autore, che era parte della direzione del teatro, era affascinato dalle possibilità interpretative che Strindberg aveva ideato per gli attori nel dramma originale, ma profondamente insoddisfatto delle traduzioni e degli adattamenti esistenti. Così affronta egli stesso quella materia: ed il risultato si rivela molto più di un adattamento.

«Nel rappresentare il mondo, al quale mi sento esposto, come un labirinto», scriveva Dürrenmatt, «tento di prenderne le distanze, di fare un passo indietro, di guardarlo negli occhi come un domatore guarda una bestia feroce. E questo mondo, come io lo percepisco, lo metto a confronto con un mondo contrapposto ad esso, e che mi invento». «Dürrenmatt si prende gioco di noi, della nostra vita famigliare, con tutte le armi che gli sono proprie, il sarcasmo, l’ironia che trascolora nel grottesco, il gusto del comico, ma anche la violenza del linguaggio e lo fa prendendo uno dei più formidabili testi di Strindberg, riscrivendolo da quel grande costruttore di storie teatrali qual è» afferma il regista Franco Però.

Successivi appuntamenti Stagione dei Teatri 2017/2018: La danza delle libellule per Operetta al Creberg (7 gennaio 2018); La vita ferma per Altri Percorsi al Teatro Sociale (11 e 12 gennaio); Va’ pensiero per Prosa al Creberg (dal 18 al 21 gennaio). Biglietteria Presso Propilei di Porta Nuova - Bergamo, tel. 035.4160 601/602/603. Apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 13.00 alle 20.00. Al TEATRO SOCIALE Via Colleoni 4 – Bergamo Alta. Apertura al pubblico: solo nei giorni di spettacolo un’ora e mezza prima dell’inizio. www.teatrodonizetti.it

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