X Factor, uno show nello show
Mika star, Morgan trasformista

C’è un quartiere di Milano completamente chiuso per X Factor. Fanciulle e signore di mezza età che balzellano su tacchi vertiginosi per raggiungere la fantasmagorica maxi-arena. Una mischia di borchie e lustrini per il fenomeno della tv.

C’è un quartiere di Milano completamente chiuso per X Factor. Fanciulle e signore di mezza età che balzellano su tacchi vertiginosi per raggiungere la fantasmagorica maxi-arena. Una mischia di borchie e lustrini per festeggiare, giovedì scorso, la terza puntata di quello che non è unicamente un talent ma è soprattutto un fenomeno. All’insegna della musica, ma non solo.

Il popolo di X Factor è combattuto tra le competenze canore delle star in erba, che assaporano il palco e lo padroneggiano con competenza, e la forza scenica dei quattro protagonisti ufficiali della trasmissione targata Sky. Con una star tra le star.

Che Mika sarebbe stato il protagonista assoluto di questa serie si è capito fin dalla prima puntata di selezioni. È lui che aspettano le ragazzine sotto il palco, sono suoi i «neomikalogismi», storpiature volute - ma anche non - di parole italiane che il cantante mastica con finta fatica. È lui che affascina quando canta «Stardust» con Chiara.

Mika e i suoi cardigan Missoni, i suoi completi tartan: giovedì per la puntata all’insegna degli anni ’90 ha fatto impazzire tutte con uno smoking in velluto verde bottiglia. Gambe lunghe e sorriso largo, tra la parrucca rossa di un Elio sottotono e un Morgan che si è presentato vestito da David Bowie/Ziggy Stardust, con tanto di scarpa con zeppa e tacco. Un Morgan istrionico, filosofeggiante, ottimo interprete di se stesso, sagace: parla molto e sa cosa sta dicendo in un’arena che lo adora. La padrona di casa? Poco «super-Simo», tanta roba in termini di look: tra pizzi, trasparenze e strass, non le sono mancate le borchie sulle scarpe décolleté. Insomma, il suo ruolo nazional-poplare lo veste benissimo, nulla di più, mentre il duo appassionato Mika-Morgan sbanca tra un pubblico affiatato e tifoso. Perché di questa trasmissione dai record di ascolti e interattività, piace il suo essere trasformista. Ogni cantante è una storia a sé, di luci e grafiche, di scenografie che sbaragliano: Luca Tommassini, con la sua direzione artistica, ubriaca di effetti speciali. L’arena apprezza e batte i piedi, si strapazza di colori ed effetti psichedelici. Energia pura tra i look più tendenza: troppi tatuaggi, vanno in scena lo street style degli Ape Escape, il turbine di paillettes di Aba, il look bon ton di Violetta.

È uno show trasformista questo X Factor, e con tutte quelle luci, quegli schermi, quel palco immenso ti senti dentro allo show. Ci sei pure tu, dalla tua poltroncina, che continui a guardarti in giro. E canti. Dai Nirvana ai Cure. In platea papà con figlie adolescenti dalle Converse borchiate, amiche e coppie pronte a mandar messaggini. Insomma, un successo elettrizzante, un susseguirsi di cambi di scena, sempre inaspettati. E guai a dire che sei stata a X Factor: amiche, colleghe, vicine di casa vanno in visibilio. Perfino il panettiere che ha visto i tuoi post in Facebook te lo chiede, proprio non resiste: «Se ci torni me lo saluti Mika?».

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