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#fareserata: Maria Cristina Rodeschini, Azzurra, la Vespa, il cinema e “Un posto al sole”

Articolo. Cosa fa la direttrice della Carrara nel poco tempo libero che le rimane? Sta con la nipotina, gira in motorino e coltiva vari interessi. Con un occhio a ciò che accade agli abitanti di Palazzo Palladini

Lettura 4 min.

È la Lady di ferro dell’arte a Bergamo: praticamente da sempre al lavoro dietro e davanti le quinte nei musei della città, da almeno dieci anni alla guida dell’Accademia Carrara. Piace a tutti? No, Maria Cristina Rodeschini è una figura che divide, come è scritto nel destino di chi le cose le fa.
Su un punto però tutti sembrano essere d’accordo: di tempo libero sicuramente ne ha poco.

Abbiamo quindi indagato questo aspetto e l’esordio di Cristina, un po’ kafkiano, all’inizio sembra darci ragione: “Grazie, questa domanda effettivamente è l’occasione per pensare a che cosa faccio nel tempo libero…”. Ma chiacchierando si scopre che le cose non stanno proprio così. A lei la parola.

Non stop

Il museo è un lavoro non stop, che ti coinvolge in continuazione. Spesso la sera, i sabati e le domeniche. Se a questo aggiungi che uno ha una casa, una famiglia, due figli e un cane, il tempo dedicato a me stessa diventa pochissimo.

[un sospiro…e una candida confessione: “il tempo è sempre poco… l’altro giorno mio marito mi ha proposto di andare a vedere “Il lago dei cigni” al Teatro Sociale ma io quella sera ero stanca…”]

Azzurra

Da un anno sto vivendo l’esperienza meravigliosa di avere una nipotina, Azzurra, che è diventata la priorità del mio tempo libero. Giocando insieme a lei ho scoperto che ha un’incredibile predilezione per i pattern visivi. Ho degli abiti e un orologio sui quali si ripetono dei motivi e lei rimane ipnotizzata.

[Cristina a questo punto armeggia con gli appunti, scritti sui suoi proverbiali foglietti volanti, annunciando con quello strano mix di rigore e amabilità che la contraddistingue: “Per quanto riguarda i miei interessi personali, li ho isolati”. “Li ho isolati’ è una perla, non riesco a trattenere una risata…]

La lettura

La sera, prima di dormire, e il sabato e la domenica mi piace dedicarmi alla lettura. Leggo due quotidiani al giorno, che scorro la mattina e poi approfondisco la sera, e quattro la domenica.
E poi naturalmente i libri: mi piace la narrativa, con una predilezione per gli autori stranieri, scrittori che mi affascinano per il piacere del linguaggio prima ancora della trama. Adoro Somerset Maugham e ho letto tutto di Natalia Ginzburg.

Cinema-spensiero

Il cinema mi piace moltissimo e sempre di più col passare del tempo. Una coppia di amici ha creato un nostro “Club dei cinefili” e più o meno una volta al mese selezionano un film. Ci invitano a casa per vederlo e commentarlo in compagnia.
L’ultimo che abbiamo visto è stata una scoperta: “Susanna”, un film del 1938 diretto da Howard Hawks, interpretato da Katharine Hepburn e Cary Grant. Questo è un modo per condividere e stare insieme. Ma ciò che mi piace di più del cinema in realtà è l’effetto di straniamento. Quando sono nella “scatola buia” di una sala cinematografica è davvero l’unica cosa che mi sottrae totalmente da qualsiasi pensiero.

La musica contemporanea

La musica la sentiamo in casa, in auto, l’ho sempre sentita. Ho frequentato il Teatro Donizetti fin da piccolissima. Mia mamma mi portava a tutti i festival pianistici. Qualche volta dormivo… però c’ero. La stessa cosa ho cercato di trasmetterla ai miei figli: quale musica non importa, quella che ti piace, ma ascoltala.
Altro appuntamento cui non manco mai a Bergamo è il Jazz Festival. Ma soprattutto, ho da trent’anni un interesse per l’arte contemporanea e a un certo punto mi sono chiesta: la musica colta contemporanea quale è? Allora con la mia cara amica Vannetta Cavallotti, che ora non c’è più, sono andata a Milano Musica un’edizione dopo l’altra e mi si è spalancato un mondo. Mi sono trovata a dover comporre un orecchio nuovo. Ligeti, Stockhausen, ma anche Stefano Gervasoni, del quale poi sono diventata amica.

Arte, fiere e mercatini

Quando faccio turismo per me è immancabile la visita ai musei e frequento anche le fiere di arte contemporanea. Alla Biennale di Venezia, ad esempio, vado con mia figlia Adachiara da quando ha quattro anni. Nel bene e nel male sono occasioni imperdibili di apertura sul mondo. E poi sono attratta dai mercatini di antiquariato, soprattutto sui Navigli a Milano, oppure a Roncadelle. Mi piacciono tantissimo, c’è il gusto del ritrovamento di piccole cose, della casualità.

Il cane

Io ho sempre avuto un cane. Attualmente ho un cane ‘in comproprietà’ con mia figlia. Adachiara ha vissuto cinque anni in Cina ed è tornata con un husky di nome Som-Chai. Lo porto a passeggio e gli preparo la pappa.

Le ricette di famiglia

Cucino il sabato e la domenica. [scatta la domanda di rito: i piatti che ti riescono meglio? “Non ce ne sono molti…”]
La domenica in particolare ho sempre ospite a pranzo mia suocera, che ha novantatré anni ed è tosco-emiliana, motivo per cui non ho mai osato una competizione. Lei sostiene che ultimamente mi esprimo in cucina come non mi sono mai espressa.
Preparo i piatti della mia famiglia, come il risotto con la carne di vitello lessata, passata in padella e spruzzata di prezzemolo, oppure la pasta al gratin, il Roast-beef all’inglese, che sembra facile... Ogni tanto mio marito e i miei figli mi chiedono la crostata e il plumcake. Sono ricette che ho sempre visto fare in cucina da piccola e probabilmente mi vengono naturali.
Ho io in custodia il libretto consunto delle ricette di famiglia e sfogliandolo ho scoperto che ci sono non solo i piatti di casa di mia madre, ma pure quelli della nonna di mia madre, donati a lei quando si è sposata andandosene di casa. Ho pensato di trascriverlo, illustrarlo e pubblicarlo per poi regalarlo ai miei cari.

Dammi una Vespa

Adoro guardare la città in cui abito e scorgerne anche gli aspetti più nascosti. Pur nella velocità della corsa quotidiana, mi piace fare una passeggiata e osservare la città che si trasforma. Sono innamorata dei ferri battuti e c’è un cancello in via Tasso che mi fermo ad ammirare ogni volta che passo. Per guardare però non devi essere in macchina, devi vedere tutto, anche sopra la testa. Perciò, soprattutto in estate, quando posso prendo la mia Vespa arancione e mi sposto sul territorio per visitare luoghi e paesi.

“Un posto al sole”

Quando riesco, non mi perdo in tv la puntata di “Un posto al sole”. È costruito talmente bene che anche se salti qualche puntata non perdi mai il filo. E poi mi stupisce la rapidità con cui riescono a inserire nelle trame temi di attualità e di cronaca. In casa mi prendono tutti in giro. Mio marito però sa che mi piace e spesso mi avverte che la puntata sta per iniziare. E poi Sanremo! Non ne ho mancato uno. Questa passione ha un’origine famigliare. Noi abbiamo avuto la tv molto presto in casa, così ci riunivamo tutti insieme a vedere e commentare il Festival. Non sono cose cult, che guardo con occhio distante. Mi piacciono proprio. Ci entro dentro.
Quando poi soggiorno in un posto, non solo faccio incetta di cibo e artigianato tipico, ma mi piace guardare le tv locali. Questa estate ero in vacanza in Sardegna e seguivo sempre il canale sardo. Magnifico!

Sito Accademia Carrara