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#fareserata: Lorenzo Giusti, Borgo Santa Caterina, le Orobie, il cinema all’alba e il tifo per l’Atalanta (di un ex juventino)

Articolo. “Non ho un tempo libero perché mi sento libero di coltivare ogni giorno i miei interessi e le mie visioni”. Il direttore della GAMeC fra l’“esperienza totalizzante dell’arte” e tante passioni marchiate Bergamo

Lettura 3 min.
Lorenzo Giusti (Lorenzo Palmieri)

Quando si presentò per la prima volta a Bergamo, fresco di nomina a nuovo direttore della GAMeC, Lorenzo Giusti fece un’ottima “prima impressione”: giovane, pacato, faccia pulita e sorridente, socievole e – qualità sempre più rara! – capace di “parlare come un libro stampato”. Poi è venuto il tempo di dimostrare che cosa sapeva fare e in tre anni ha messo a punto mostre di arte contemporanea di livello internazionale, indagini su temi non scontati, portando in città veri e propri artistar.

Non ultima l’idea trasversale di Radio GAMeC, diventata poi una serie di incontri dal vivo, Radio GAMeC Real Live:con Nic Cester, Cristiano Godano e due nomi fondamentali della danza contemporanea come Alessandro Sciarroni e Virginio Sieni. Un’azione sul territorio citata anche dall’Unesco come una delle iniziative più creative nell’era del lockdown. Il lavoro di Giusti ci ha convinto, dunque, e anche la “prima impressione” continua ad essere tale. Il direttore non ha perso il sorriso, la disponibilità e l’aplomb. Troppa perfezione? Lavoro, lavoro e soltanto lavoro? Lo scopriremo, visto che Giusti ha acconsentito a lasciarci frugare tra le sue passioni e il suo tempo libero. Da qui in poi parola a lui.

Che cos’è il tempo libero?

Per chi ha la fortuna di vivere la mia dimensione il concetto di tempo libero è forviante. Studiare, progettare, mediare, comunicare, sono attività che occupano tutto il mio tempo. Non ho un tempo libero perché mi sento libero di coltivare ogni giorno i miei interessi e le mie visioni. Leggo perché non potrei fare diversamente. La mia lettura è sempre funzionale, anche quando è libera. Idem per la scrittura. Idem per i viaggi. Ho viaggiato molto e cerco ancora di viaggiare il più possibile. Andare in giro per musei e per mostre fa parte ugualmente della mia professione e del mio tempo libero. L’arte è un’esperienza totalizzante.

Borgo Santa Caterina

Amo il Borgo Santa Caterina, dove vivo con la mia famiglia da due anni e mezzo. Mi piace fermarmi a comprare qualcosa rientrando a casa a piedi dal museo. Nel Borgo puoi trovare davvero tutto, dal panettiere, al fruttivendolo, al ferramenta, al sarto. E poi ci sono tanti caffè e ristoranti. Li frequento quasi tutti. Con gli amici mi vedo sempre nel Borgo. Quando ho qualcosa da festeggiare vado all’Enoteca Zanini.

Orobie

La montagna è la mia dimensione alternativa. Cammino da sempre. Ho iniziato da piccolo sugli Appennini, seguendo mio padre, poi le Alpi durante l’estate, il Gennargentu nel periodo sardo, ma ho anche assaggiato le Ande, gli altopiani del Tibet, i monti dell’Albania… Nel mio mondo, che è fatto di socialità immergersi nella natura, camminare da solo, dormire per terra, portare il poco che mi serve sulle spalle, stressare il fisico fino a indolenzirlo, sono esperienze equilibranti. Le Orobie sono state una grande scoperta. In questi giorni sto pianificando la salita al Pizzo della Presolana. Ho già esplorato diverse vie e da un po’ di tempo ho iniziato a portare con me mio figlio Bruno, che ha nove anni.

Snowboard

Una delle cose che amo di più di Bergamo è la possibilità di buttare lo snowboard in macchina e di essere sul Pora in 40 minuti. Vado sulla tavola da quando ho 18 anni. Ho scoperto presto la Presolana sentendo Michela Moioli parlarne in tv. Non c’è niente che mi scarichi di più di una mezza giornata sulla neve. Mi piace farlo durante la settimana, senza pianificare. Se un giorno non ho appuntamenti particolari e il tempo è bello ho la fortuna di potere decidere di prendere e partire. Alle 9.30 sono sulle piste e alle 15 sono in museo. Adoro il Pora!

L’Atalanta

Da ragazzo sono stato un appassionato di calcio e grande tifoso juventino. Tutta la mia famiglia ha sempre tifato Juve: nonni, genitori, fratelli, zii, cugini. Nel 2007 però qualcosa si è rotto. Non sono riuscito a digerire gli scandali di calciopoli. Di quel genere di calcio, fatto di interessi economici e di sospetto, non sapevo cosa farmene e così per dieci anni praticamente non ho più visto una partita. Quando sono arrivato a Bergamo però mi sono fatto contagiare dalla febbre della Dea. Che società, e che tifo. Ma soprattutto, che gioco! L’Atalanta di Gasperini mi ha fatto innamorare di nuovo del calcio. E così da due anni con Bruno ci guardiamo in tv tutte le partite dell’Atalanta e della Juve. E qualche volta siamo anche andati allo stadio. Pardon, all’Atalanta.

Un film all’alba

Non posso dire di essere un esperto di cinema, ma amo molto distendermi sul divano e guardarmi un bel film. La mia professione richiederebbe un approccio più sistematico alla settima arte, e invece mi ritrovo spesso a guardare film in tv senza alcuna pianificazione. L’unico impegno che mantengo sempre è di guardarli nella lingua originale. Perché sono più belli e perché così faccio anche esercizio. Non ho problemi a mollare un film a metà se non mi piace. Mi capita spesso. Per alcuni anni ho sofferto di insonnia e non so quanti film mi sono visto nel cuore della notte. Oggi che riesco a dormire un po’ di più li guardo la sera oppure la mattina presto. Ho l’abitudine di svegliarmi prima dell’alba e quando non mi metto subito al computer può capitare che mi guardi un film. A parte le commedie, che sopporto poco, consumo quasi tutti i generi. Ovviamente mi piace molto anche andare al cinema!

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