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Tantemani is megl che uan: tra raccolte fondi, creatività e idee regalo, verso una nuova relazione con la città

Articolo. Prosegue “Io lavoro a Tantemani”, il crowdfunding del progetto Tantemani per offrire “borse lavoro” ai suoi partecipanti abituali. Una realtà dove inclusione, bellezza e idee si incontrano, intessendo reti creativo-relazionali con il territorio

Lettura 4 min.

Non si lavora a quattro mani, né tanto meno a cento mani. In quel grande io che nasce da un perfetto coordinamento di identità e creatività, c’è un solo concetto chiave per il prossimo futuro e (perché no) anche per le feste in arrivo. Un’idea riassumibile in “Io lavoro a Tantemani”.

Tantemani, tutto attaccato, come lo sono le dita della mano che identifica il progetto della Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo di Bergamo. Un’officina-laboratorio dove l’inclusione si fa strada tra serigrafie, arte, ceramica, design e artigianato, in una fucina di idee che lo scorso ottobre ha compiuto un anno di vita. Un anno decisamente inaspettato, a (lunghi) tratti (molto) faticoso, ma dove non è mancata quella vocazione ad alto contenuto sociale insita nell’idea stessa del laboratorio.

Insomma, sebbene Tantemani si sia visto costretto a prendere una lunga pausa tra la fine febbraio e settembre, la riapertura dei laboratori è stata segnata da una vigorosa rimboccata di maniche, anticipata da una serie di iniziative estive collaterali. Basti pensare all’altro progetto del Patronato, Pigmenti, nel quale si sono inseriti gli street art tour di quest’estate. Due diversi itinerari (a piedi e in bici) dalla Stazione ferroviaria attraverso il quartiere della Malpensata o fino a Redona per scoprire l’arte di strada qui ospitata (ne abbiamo parlato qui).

“Io lavoro a Tantemani”: la raccolta fondi per creare borse di lavoro

Ed ora, ecco che la ripartenza delle attività dell’officina si è accompagnata all’iniziativa “Io lavoro a Tantemani”. Una proposta nata nel fulcro dello spazio formativo e artigianale dedicato a giovani adulti con disabilità, volta a istituire delle “borse lavoro” per i partecipanti.

L’idea del crowdfunding nasce per dare un riconoscimento al loro impegno – ricorda Davide Pansera, della Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo – In generale l’obiettivo del laboratorio è portare un esempio di come il lavoro con la disabilità non debba essere inteso esclusivamente come lavoro meccanico o ripetitivo. C’è la possibilità di valorizzare competenze, sensibilità e creatività che le persone con disabilità hanno e sono interessanti, perché portano uno sguardo diverso dal nostro e che colpisce”.

Se già in precedenza i ricavati della vendita di abbigliamento, accessori, serigrafie, stampe e ceramiche avevano garantito la sostenibilità del progetto, il crowdfundingospitato sulla piattaforma di Produzioni dal Basso segna un nuovo capitolo e nuove opportunità.

Come anticipato, l’obiettivo della raccolta fondi è garantire un contributo mensile a tutti quei partecipanti che da più tempo vivono il laboratorio, dando uno slancio alla produzione. E già a novembre si sono potuti registrare i frutti di questo cammino, che nei primi due mesi di campagna ha concretizzato tre mensilità (da ottobre a dicembre) per tre diversi partecipanti.

Ma mancano ancora oltre 200 giorni alla chiusura e, con l’arrivo di dicembre, dalla finestra di laboratorio Tantemani si affacciano anche nuove idee. Così non solo i partecipanti alla raccolta possono contribuire con una donazione, ma per ogni “fascia oraria” coperta con il loro versamento, riceveranno anche una “ricompensa” davvero speciale.

Da un semplice disegno digitale a ritratti dedicati, passando per magliette serigrafate create dai ragazzi di Tantemani per arrivare a uno special guest natalizio: per prepararsi alle feste infatti ai regali si aggiunge “Meglio una renna oggi”, strofinaccio campeggiato dal nasone vermiglio della renna Rudolph.

Infine, se con l’imperversare del Natale doveste sentirvi particolarmente generosi, la donazione corrispondente a un mese di lavoro retribuito sarà accompagnata da una serigrafia firmata dall’artista Andrea Casciu in edizione limitata.

Oltre al crowdfunding: i laboratori, l’officina e lo shop

Come dicevamo però, quello del crowdfunding non è l’unico modo per sostenere le attività di Tantemani: “Lo spazio ospita dei laboratori permanenti, come quello dedicato alle persone con disabilità o lo spazio dedicato alle donne che vivono in situazioni di fragilità ed emarginazione. Sono tutti laboratori a base creativa, volti a favorire l’espressione di sé”.

Al loro interno prendono vita prodotti artistici artigianali di grande interesse, non solo per il contesto relazionale e le possibilità espressive che portano con sé: in essi si trovano soluzioni freschissime, espressioni di grande bellezza artistica e qualità. “Siamo di base una cooperativa, quindi tutto ciò che è lavoro creativo, artistico e di vendita ha origine sociale, con un certo tipo di attenzione e responsabilità. Oltre a questo, i prodotti creati dai partecipanti sono oggetti interessanti, con grafiche particolari che esprimono il mondo interiore di queste persone”.

Nello shop online è possibile trovare un’ampia gamma di abbigliamento per adulti e bambini serigrafato artigianalmente, collane in tessuto, set di bicchieri e piattini in ceramica decorati, dove stampe, linee e colore campeggiano in soluzioni sempre nuove e assolutamente uniche.

Oltre a questo, Tantemani ospita workshop per il pubblico e uno spazio espositivo per le mostre, che si spera al più presto di tornare ad animare e svilppare. Al di là della vocazione sociale, il desiderio di chi lavora all’officina è infatti di “creare uno spazio artistico di contatto con la città. Da settembre abbiamo potuto riprendere i laboratori, ma ancora dobbiamo costruire la parte di relazione con la città. C’è ancora molto da sperimentare”.

Tra progetti che nascono, cose che mancano e uno sguardo al prossimo futuro

All’interno dei progetti del Patronato dell’ultimo periodo, si è inserita la tappa di settembre presso il carcere di Bergamo: “Qui con un gruppo di detenuti abbiamo realizzato un murales curato dall’artista Nemo’s. È stato un lavoro molto bello, abbiamo fatto incontri, riflessioni con i detenuti, con i quali abbiamo deciso di fare un lavoro su ciò che manca in carcere. Siamo partiti dalla storia di un detenuto che, durante un trasferimento da un braccio all’altro a seguito di un piccolo incendio, ha visto un prato all’interno della struttura e non ha resistito: si è tolto le scarpe e ha cominciato a correre a piedi nudi sull’erba”.

Da qui, l’idea di un nuovo murales destinato alla Casa Circondariale di Bergamo: due grandi piedi nudi adagiati su un mare d’erba realizzato dallo street artist con l’aiuto dei detenuti. Un chiaro simbolo di “tutte quelle piccole cose di cui si sente la mancanza in carcere” e un segnale di quella voglia di connettere il tessuto della città con iniziative ad alto valore artistico.

Aspirazione a cui nei prossimi mesi farà seguito “Capacityes”: progetto europeo che vede il Comune di Bergamo come capofila e la Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo come curatore. L’obiettivo sarà la realizzazione di dieci diversi murales intorno al quartiere di Borgo Palazzo e nelle zone limitrofe, ognuno rappresentante un diverso episodio dell’Odissea. La speranza, è di riuscire a portare tutto a termine per marzo 2021, dopo il lavoro dei mesi passati: “L’estate scorsa abbiamo fatto una serie di laboratori con i bambini per la città, ognuno dei quali era dedicato a un episodio specifico. Abbiamo fatto letture, ne abbiamo parlato e abbiamo fatto realizzare dei disegni che poi fungeranno da ispirazione per l’artista che a partire da quelli elaborerà progetti per realizzare le sue opere”.

Un grande racconto a cielo aperto, una navigazione nello spazio urbano. Un viaggio ideale verso la città di domani, a cui affidare la speranza di poter tornare presto a viverla. In tutta la sua bellezza e le sue infinite possibilità.

Sito Tantemani

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