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A “Love in a family dose” il Premio Cavaliere Giallo 2021 (e una menzione speciale al “nostro” Mirco Roncoroni)

Articolo. Il riconoscimento di A Shot in the Dark, organizzato da Bergamo Film Meeting, alle registe Camilla Maino e Alessia Martina Dubini. Roncoroni premiato per la sceneggiatura “In buone mani”

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Le Deuxième Souffle di Jean-Pierre Melville, film proiettato ieri sera durante la premiazione di A Shot in the Dark

Pubblichiamo con una certa soddisfazione l’articolo di oggi, 17 novembre, di L’Eco di Bergamo sui vincitori del Premio Cavaliere Giallo, che ha visto fra i premiati Mirco Roncoroni.

Il Premio Cavaliere Giallo alla miglior sceneggiatura di un cortometraggio di genere giallo/poliziesco/noir – premio offerto dall’Associazione Il Cavaliere Giallo e attribuito dalla giuria composta da Hans Tuzzi (pseudonimo dello scrittore milanese Adriano Bon, scrittore e saggista, socio onorario Associazione Il Cavaliere Giallo), Maria Teresa Azzola (Presidente Associazione Il Cavaliere Giallo), Ezio Colorio (Associazione Il Cavaliere Giallo), Chiara Cremaschi (regista e sceneggiatrice) e Fiammetta Girola (Bergamo Film Meeting Onlus) – è stato assegnato al lavoro intitolato “Love in a family dose” di Camilla Maino e Alessia Martina Dubini che vincono quindi il Premio Cavaliere Giallo 2021 per la miglior sceneggiatura di un cortometraggio di genere giallo/poliziesco/noir, assegnato in occasione della V edizione di A Shot in the Dark – Cinema, arte, musica e scrittura dal giallo al thriller.

Due le menzioni speciali: la prima alla sceneggiatura intitolata “In buone mani” del bergamasco Mirco Roncoroni e la seconda a “Farfallina bella e bianca…” di Chiara Rossi, Cristina Boracchi e Patrizia Finetti.

La sceneggiatura di “Love in a family dose” di Camilla Maino e Alessia Martina Dubini, la cui vittoria è stata decretata all’unanimità, racconta una storia che si dipana con secca ironia e scintillante ferocia nell’abitacolo di un SUV e “tratteggia – secondo la giuria – con dialogo brillante il gomitolo di complicità e competitività tipico dei nuclei familiari, sino all’annunciata macelleria finale”. “In buone mani” di Mirco Roncoroni, è invece, secondo la giuria, “una sceneggiatura che, in un clima livido e notturno, con asciuttezza di mezzi, narra come interpretarsi e credersi custodi della legge sia il primo passo verso i più nefandi e vigliacchi crimini”. “Farfallina bella e bianca…” di Chiara Rossi, Cristina Boracchi e Patrizia Finetti, è invece “una storia che, in un susseguirsi di tecniche narrative che sfruttano ogni possibilità del linguaggio filmico, narra una vicenda delicata e tragica che si svolge apparentemente in un treno ma in realtà nella mente della protagonista”.

Giornalista, editor web, copywriter, autore di Eppen, abbiamo fatto due battute con Mirco Roncoroni che si definisce un appassionato di cinema: “prima di tutto sono uno spettatore – ci dice – cerco di guardarmi almeno un film al giorno, cerco di fare i compiti, ripeto, prima di tutto da spettatore. La mia passione è poi cresciuta al punto da cimentarmi con la scrittura e quindi ho cominciato a studiare sceneggiatura da autodidatta, leggere manuali e continuare a vedere film con un approccio diverso, più tecnico. Più che alla commedia o ad altri generi mi sento più vicino al giallo”. L’Idea per questo soggetto intitolato “In buone mani” da dove viene? “Diciamo che ho sempre pensato di scrivere qualcosa che affrontasse il volto oscuro della quotidianità di una vita borghese, quello di vite apparentemente serene, idilliache, senza particolari preoccupazioni come potrebbero essere quelle di ognuno di noi ma indagandone il lato oscuro. Infatti mi piace molto il cinema del regista austriaco Michael Haneke”.

A Shot in the Dark è l’annuale appuntamento con il “giallo”, le sue atmosfere, i suoi temi e le sue infinite sfumature tra detective story, thriller, noir e poliziesco, organizzato dall’Associazione Il Cavaliere Giallo e da Bergamo Film Meeting onlus, premio nato per valorizzare e promuovere il Fondo Georges Simenon, che Bergamo Film Meeting ha ricevuto in dono nel 2003 dal regista e scrittore Gianni Da Campo. Il Fondo, custodito presso la Fondazione Alasca di Bergamo, è il primo archivio in Italia dedicato allo scrittore e raccoglie oltre un migliaio documenti, tra monografie, edizioni in lingua straniera, edizioni originali numerate e a tiratura limitata; saggi di letteratura, estetica e altre arti; carteggi collezioni video e materiale critico sull’autore.

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